Radio Bicocca intervista i Nu-Shu


Anima noise rock e tanta voglia di spaccare, vi presentiamo oggi i Nu-Shu, il duo pugliese che ha fatto irruzione nel panorama musicale italiano con il primo album omonimo da cui è stato estratto il singolo Stereo Ink

Chi sono i Nu Shu?
Siamo un duo,  Giuseppe Calabrese, basso, e Carmine Tundo, batteria e voce

Come si gestisce la scelta del duo dal vivo?
Tutto quello che è presente nell’album viene riprodotto dal vivo esclusivamente con due strumenti, senza musicisti di supporto.

Da dove deriva questo sound sporco e graffiante, quali sono le vostre ispirazioni?
Il nostro genere deriva da ciò che abbiamo ascoltato ed assimilato negli anni; abbiamo più o meno gli stessi ascolti alle spalle, essendo coetanei: Nine Inch Nails, Radiohead, sono tutti gruppi che ci hanno influenzato ma ciò che abbiamo voluto fare in quest’album è trovare una strada per essere riconoscibili, per creare un mood intorno al progetto in modo da essere unici nel nostro piccolo.

Cosa si deve aspettare chi viene ad ascoltarvi?
Bella domanda, assolutamente nulla! L’arma vincente di questo duo è che ogni spettacolo è diverso dal precedente; la tracklist viene eseguita così come è presente nell’album per rispettare il concept ma ogni brano assume un aspetto diverso grazie all’improvvisazione, ci lasciamo trasportare dell’emozione del momento.

Quindi l’album nasce con l’intento di essere un vero e proprio concept album, qual è il filo conduttore?
Si, nel giro di un mese siamo riusciti ad avere una tracklist completa e a produrre e registrare il disco, è stata un cosa di getto. Passione, sensualità, ribellione, sono molti i temi trattati. Sicuramente il filo conduttore è la libertà d’espressione, la libertà di vivere l’arte senza vincoli, senza prestare attenzione alle congetture, alla realtà del mondo radiofonico e quant’altro, cosa che in Italia accusiamo un po’. Vogliamo fare musica per la pura esigenza di fare musica

Qual è il feeling generale dell’album, quale atmosfera si respira?
Assolutamente sensuale! Anche la parola Nu-Shu è di stampo femminista come concezione, riguarda le donne dello Yunnan dell’800 che si ribellavano alla società maschilista dell’epoca creando un nuovo modo di comunicare, un codice. Quindi il concept dell’album si basa su questo: trovare un nuovo linguaggio per comunicare al mondo quello che siamo.

Quale sonorità avete ricercato?
Diciamo che durante il periodo di produzione, per scelta, non ascoltiamo musica, di nessun genere, proprio per non essere influenzati da nulla; il bagaglio culturale è presente comunque in ogni nota, nel groove , è ciò che ci ha permesso di crescere negli anni e lo abbiamo assimilato quindi ci sono anche gruppi che non abbiamo mai ascoltato ma che, in qualche modo, abbiamo dentro.

Come è stato prodotto il disco?
Nasce come autoproduzione, ma non sono mancate le proposte!
Abbiamo scelto di appoggiarci ad un’etichetta locale, La Rivolta Records,con la quale lavoriamo ancora, per cercare di creare un movimento, una scena, all’interno della nostra terra, per le band emergenti e il rock, visto che qui vengono preferiti altri generi.

Fin dove si spingerà il vostro tour?
Durante il primo anno ci siamo concentrati molto nel Sud Italia, mentre quest’anno abbiamo toccato anche Prato, Ferrara, arriveremo poi a Napoli, a Teramo, nelle Marche, puntiamo a Roma e Milano, ma è tutto in fase di aggiornamento.

Avete progetti per il futuro?
Ora portiamo in giro questo spettacolo da un anno e vorremmo, concluso il tour, concentrarci subito sul nuovo album. Sarà molto più consapevole e avrà una maturità differente rispetto al precedente però siamo fortunati, abbiamo feeling. Essendo un duo c’è molta comunicazione musicale tra noi e trovare una nuova strada non sarà poi così difficile rispetto ad altre band, con più membri, che si trovano a dover mettere d’accordo tante teste. Siamo sulla stessa lunghezza d’onda e questo ci avvantaggia moltissimo

Qui di seguito trovate i link per seguire i Nu-Shu:

Facebook: Nu-Shu

You Tube: Ne-Shu Band Italy


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