Nel 2017 è stato l’artista italiano che ha venduto più dischi in assoluto, aggiudicandosi oltre 310 mila copie fisiche. Oggi, venerdì 4 settembre, Riki è finalmente pronto a presentare il suo nuovo lavoro: Popclub. A detta del cantante il disco rappresenta un nuovo percorso… sarà davvero così?
L’artista ci aveva lasciato quasi 3 anni fa con il suo album Mania, nel frattempo Riki tra un volo in Sud America, la realizzazione della colonna sonora per il film Leo Da Vinci, missione Monna Lisa, la partecipazione a Sanremo 2020 e la scrittura del suo quarto progetto discografico, non si è mai fermato un momento.
Popclub è un album che trae ispirazione principalmente dalla semplice quotidianità del giovane cantante milanese. Nel corso delle sue 11 tracce è possibile incontrare brani che trattano tematiche intime, personali, ma anche riflessioni sul mondo . Riki nell’album dà voce a quella realtà che, come canta nel brano Petali e vocoder, spesso fingiamo di non avere sotto gli occhi.
Durante l’ascolto di Popclub, come ha dichiarato Riki in un’intervista, è possibile imbattersi in tre anime diverse dell’artista: quella creativa, sognatrice e infine quella riflessiva. Queste differenti personalità si celano non solo dietro ai testi del cantautore, ma anche nelle produzioni musicali dei brani.
Le tre anime discordi sono possibili notarle fin dalle prime canzoni dell’album come in: Margot, Strip e Come mi vuoi. Le due tracce musicali, così opposte fra loro, formano un dualismo perfetto ed un’atmosfera davvero surreale.
Le sonorità di Popclub spaziano tra il genere pop e l’elettronico. Nei suoi 32 minuti e 41 secondi Riki ci fa compagnia alternando canzoni elettropop come Strip, con canzoni più tranquille come Idee di noi, per poi tornare nuovamente a tracce dai ritmi più latineggianti, come in Da Club. È davvero incredibile come il cantante sia riuscito a trovare una perfetta armonia tra i suoni dolci, pacati, degli archi e del pianoforte, con quelli elettronici, associati a voci pitchate e vocoder.
Popclub rappresenta per il cantante un’evoluzione artistica rispetto ai suoi album precedenti. Il piano compositivo dei brani è decisamente più maturo ed è ancora una volta il vero cavallo di battaglia dell’artista. Se c’è un merito che non si può non riconoscere a Riki è la sua capacità di creare dei quadri perfetti, con parole nei suoi testi sempre ben pesate e mai banali.
Questo nuovo album ha tutte le carte in tavola per essere un buon prodotto pop (o meglio, popclub): fresco, originale, con uno stile che ormai si addice all poetica del cantante. Insomma un perfetto ritorno…che il tuo nuovo percorso abbia inizio Riccardo!
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