Il 23 novembre è finalmente arrivato al cinema Bones and All, il nuovo film di Luca Guadagnino, vincitore del Leone d’argento a Venezia per la migliore regia. La prima opera statunitense del regista porta sugli schermi una storia di amore e carne sullo sfondo di un’America attraversata on the road, con protagonisti Taylor Russell e Timothée Chalamet.
Il film avrà tenuto testa alle aspettative? Leggi il nostro articolo per scoprirlo.
La trama di Bones and All
Bones and All si apre con una scena quasi da dramma adolescenziale. Maren, giovane outsider, cerca di inserirsi nella scuola in cui si è trasferita da poco e fare nuove amicizie. Dopo essere uscita di nascosto, si reca alla festa organizzata dalle sue compagne per una serata stereotipicamente femminile tra confidenze e ritocchi di smalto. Qui però l’atmosfera viene violentemente spezzata: ci viene rivelato il segreto oscuro di Maren, che va ben oltre i disagi di una normale diciottenne. La ragazza infatti cova dentro di sé un terribile istinto cannibale, a cui talvolta non può fare a meno di cedere. L’incidente porta Maren e il padre a fuggire per iniziare da capo in una nuova città, così come è già avvenuto altre volte in passato. Questa sarà però l’ultima, poiché il padre sceglie di arrendersi e abbandonare la figlia, lasciandole solo il resoconto su nastro della sua storia e il suo certificato di nascita.
Disturbata dalla sua natura ma ormai – anche – libera, Maren decide dunque di partire alla ricerca della madre, che ha scoperto essere come lei. In questo viaggio attraverso l’America incontrerà alcuni suoi simili, reietti ai margini della società, ognuno col proprio schema morale per giustificare la fame. Tra questi c’è anche Lee, che diventerà il suo compagno di viaggio e attraverso cui esplorerà la possibilità di vivere l’amore.
Scavare nelle viscere dell’anima: un’analisi che perde la bussola
Questo quindi il quesito al centro di Bones and All: possono i mostri trovare la felicità?
Il film cerca una risposta nei suoi centotrenta minuti, usando la figura del viaggio per mettere in contatto noi e i protagonisti caratterizzati da diverse sfumature e contraddizioni dell’animo umano. Lo scopo promette una narrazione struggente, in cui immergersi fino all’osso e da cui uscire piacevolmente feriti. Purtroppo però, almeno nell’opinione di chi scrive, la pellicola non ha raggiunto l’obiettivo.
Se consideriamo il cannibalismo come una metafora estrema di qualunque pulsione non conforme alle norme della società, le riflessioni che Bones and All evoca sono molte.
Si può costruire un codice morale per un comportamento intrinsecamente amorale? Si può convivere con tali istinti fino a confondersi con le persone normali? A quali condizioni si può ricevere amore se si nasce inamabili? Tutti questi nodi vengono toccati dal film, eppure mai abbastanza a fondo da far nascere nuovi punti di vista. Forse è proprio la densità degli elementi narrativi a imporre una certa superficialità (è il cosiddetto “troppo che stroppia”).
Anche il tono sembra cambiare troppo spesso registro e sullo schermo romanticismo, body horror e dramma non sempre convivono felicemente. Il risultato è quindi una storia complessa e affascinante, ma dove si fatica a provare empatia e a comprendere i cambiamenti dei personaggi, che finiscono per appiattirsi fino a farci chiedere quale sia il loro senso. Meno fatti ma meglio sviscerati avrebbero forse aiutato a entrare di più nella storia e ad apprezzarne il messaggio.
Alcuni elementi, tra cui le interpretazioni ottime e la meravigliosa fotografia, rendono Bones and All comunque un buon prodotto, sebbene carente nel suo nucleo identitario. Grandi premesse dunque, ma la mancanza di coesione nel tenere insieme le ramificazioni del tema ha penalizzato molto l’opera, deludendo le aspettative.
E tu hai visto Bones and All? Sei d’accordo con la nostra recensione? Scrivicelo nei commenti! Qui in fondo ti lasciamo il trailer.
Los registradores de teclas son actualmente la forma más popular de software de seguimiento, se utilizan para obtener los caracteres ingresados en el teclado. Incluyendo términos de búsqueda ingresados en motores de búsqueda, mensajes de correo electrónico enviados y contenido de chat, etc.
¿Existe una mejor manera de localizar rápidamente un teléfono móvil sin que lo descubran?