Era il settembre del 2021 quando usciva Albicocche al miele, il primo romanzo di Elisa Pellegrino, meglio nota come creatrice di Cortomiraggi. Il suo lavoro condensa musica, cinema e letteratura, dando vita a un’opera multiforme che merita un assaggio. Ma partiamo dall’inizio.
Come ho trovato Albicocche al miele
Stipato in uno scaffale della biblioteca della mia città c’era un libro dal titolo dolce e io sono il tipo di persona che si lascia condizionare dalle prime impressioni. Quindi ho preso Albicocche al miele e me lo sono portata a casa.
Inutile dire che l’ho divorato nel giro di due giorni. Non lo definirei un romanzo. Al contrario è una raccolta di quattro racconti lunghi che si intrecciano e fanno bene al cuore come la cioccolata calda d’inverno. E’ la prima volta che mi imbatto in un libro che parla di cinema e ti mette una voglia assurda di lasciare la frase letta a metà per correre a vedere il film. Quindi, consiglio di tenere a portata di mano carta e penna per poter annotare tutto quello che vi incuriosisce.
La trama
Albicocche al Miele è un piccolissimo frammento di quattro vite legate tra di loro: Greta, Giulia, Diego e Caterina sono grandi amici che, finita l’università, si trovano in quel luogo indefinito che non è né terra né cielo. Per mantenere un minimo di continuità decidono di ritrovarsi ogni tre mesi per vedere un film e trascorrere del tempo assieme. Mentre le stagioni passano, ci tuffiamo nella loro quotidianità e ci aggiriamo in castelli dalle mura sottili dove dimorano le loro incertezze.
La morale: va bene se ti senti così
Elisa Pellegrino è riuscita a dipingere un’atmosfera tipica da domenica trascorsa vicino al camino sotto strati di coperte calde. Ma allo stesso tempo c’è un retrogusto amaro di nostalgia e disincanto. Senti gli spigoli aguzzi del mondo adulto che ti pungono le dita e creano piccole bolle di sangue. Crescere non è mai facile e lasciare il proprio nido ancora meno. Scendere a compromessi con il mondo fa parte della vita di tutti. Ci sono cose che cambiano, persone che si allontanano e altre che si avvicinano. Dobbiamo solo farci l’abitudine. Forse è questa la morale di Albicocche al miele.
Quello che ho percepito io? Il disorientamento, la confusione e la sensazione di disagio che si avvolge come un maglione scomodo è inevitabile. Ci passiamo tutti prima o poi. Finire l’università o cominciare un nuovo percorso pieno di punti interrogativi è un’esperienza comune. So come ti senti. Anzi, sappiamo come ti senti. Sappiamo che le cose non stanno andando come volevi, che ti chiedi se hai fatto la scelta giusta o meno, che un po’ hai ansia e ti senti indietro anche se il tempismo è un concetto relativo. Però non sarà sempre così. E i protagonisti di questo libro ce lo insegnano in meno di 200 pagine.
Motivi per cui dovresti leggere Albicocche al miele:
- è pieno di riferimenti cinematografici e musicali. Ci sono dei brani bellissimi e dei discorsi filosofici che meritano di essere esplorati. A questo proposito, consiglio di leggere il libro fino alla fine e poi studiare la copertina, ci scoprirai cose interessanti.
- è una potente medicina che calma cuori agitati, ma attenzione ai possibili effetti collaterali.
- se stai concludendo il tuo ciclo di studi, qualsiasi esso sia (ma non solo) e ti senti in equilibrio precario, allora Elisa Pellegrino ha racchiuso un insieme di risposte che potresti trovare interessanti.
Il libro, naturalmente, è un’ottima lettura anche per chi ha delle radici ben salde nella terra, per i cinefili o per chi sta cercando qualche novità letteraria italiana. Qualsiasi sia la categoria in cui rientri, buona lettura!
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