La mostra dei quadri di Andy Warhol (Pittsburgh, 1928 – New York, 1987) conquista il pubblico lombardo a Monza con un boom di presenze: oltre 12.000 visitatori dal 25 gennaio ad oggi. Lo spettacolo regalato da queste opere d’arte, sarà in scena fino al prossimo 28 aprile 2019.
La Villa Reale della città è una cornice perfetta per esporre i lavori del maggior esponente della Pop Art e di uno degli artisti più famosi del XX secolo. Lo scenario della Reggia di Monza crea infatti un contrasto artistico sui generis con le opere di questa mostra che riesce a conquistare il pubblico a prima vista.
La maestria con la quale Warhol ha studiato le fattezze delle sue raffigurazioni risulta essere vincente non solo per il successo che suscita ancora oggi, ma anche perché rappresenta una pungente ed oggettiva critica al consumismo e ai pregiudizi sociali. La sua arte rinuncia all’introspezione personale per lasciare spazio al ritratto del contesto sociale ponendo un accento sulla verità piuttosto che sulla realtà. Tale verità è pienamente presente nelle rappresentazioni serigrafiche dell’artista che ha sentito il bisogno di documentare la sua epoca sperimentando come un alchimista la fusione tra mass media e arte. Per tale ragione, è impossibile scindere l’osservazione delle sue opere dall’evoluzione estetica, dal culto dei miti americani degli anni ‘50 e ’70, dalla rivoluzione sessuale e dai fenomeni musicali di quegli anni.
Tutti questi elementi sono presenti nella vetrina espositiva dell’artista americano all’Orangerie della Reggia monzese. L’esposizione delle 140 opere di Warhol ricostruisce l’impegno artistico del maestro proprio relativamente ai temi sociali dell’epoca.
Primi protagonisti, i ritratti: Mao Tse-Tung e Marylin Monroe, icone dei mass media. Successivamente la serie Flash nella quale è riprodotta l’ossessione delle tv e dei giornali per l’assassinio del presidente Kennedy. Nel settore dedicato alla Business Art, si riscopre Warhol oltre che come producer, anche come creatore delle copertine di album famosi, che hanno fatto la storia della musica: Rolling Stone, Aretha Franklin, Velvet Underground & Nico, Liza Minelli, Loredana Berté, Diana Ross, Miguel Bosè. In ultimo la sezione, Oggetti quotidiani, dedicata alla critica nei confronti del consumismo sfrenato degli anni ’50.
La mostra è curata da Maurizio Vanni, prodotta dal Consorzio Villa Reale e Parco di Monza e dall’Associazione Culturale Spirale D’Idee in collaborazione con l’Associazione Culturale Metamorfosi, col patrocinio del Comune di Monza e della Regione Lombardia, con la partecipazione nel catalogo realizzato da Silvana Editoriale della The Andy Warhol Art Works Foundation for the Visual Arts.
In biglietteria è possibile chiedere l’ausilio dello smartphone con audio guida, mentre anche on line si possono prenotare visite guidate anche per famiglie e bambini, che renderanno la visita ancora più appassionante.
Troverete a questo link, tutte le notizie utili per la mostra che merita sicuramente di essere vista cogliendo anche l’occasione di passeggiare nei giardini della Reggia di Monza e visitare le stanze dell’affascinante casa reale.
Fotografie e articolo a cura di Graziana Migliozzi
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