Il Palazzo Reale a Milano ospita dal 23 febbraio 2024 al 2 giugno 2024 una mostra fotografica in bianco e nero dedicata ad uno dei fotografi più importanti della storia, Brassaï.
Brassaï
Brassaï (pseudonimo di Gyula Halász, in memoria della sua terra natale) è un celebre fotografo ungherese naturalizzato francese. Nasce nel 1899 a Brașov e muore nel 1984 a Èze.
Inizialmente, egli studia all’Accademia di Belle Arti sia a Budapest, sia a Berlino, cominciando a frequentare i circoli che fanno capo a Wassily Kandinsky. Ad un certo punto, si arruola nella cavalleria dell’esercito austro-ungarico durante tutta la Prima Guerra Mondiale. In seguito, si dirige a Parigi, dove lavora come giornalista. Nel 1929, inizia a scattare le sue prime fotografie con un oggetto preso a prestito, per poi acquistare una Voigtlander. A Parigi, Brassaï ritrae le piazze e le strade deserte parigine. Scrive un libro, Paris de nuit, nel quale raccoglie gli scatti relativi al fascino misterioso delle architetture cittadine, ma considera anche la scarsa illuminazione parigina come una sorta di sfida tecnica. A questo proposito, Henry Miller (pittore e scrittore statunitense) lo soprannomina l’occhio di Parigi.
I suoi soggetti principali concernono la vita sociale notturna parigina, come clochard, prostitute (come Madame Bijou), varie coppiette, ballerine, artisti (come Salvador Dalí, Henri Matisse e Pablo Picasso), intellettuali, personaggi dell’alta società e del teatro d’opera. A Brassaï interessano anche i graffiti dei musei di Parigi.
Infine, tra le altre sue passioni, vi è il cinema e la scultura.
La mostra
L’esposizione artistica espone l’operato artistico di Brassaï, mediante più di 200 fotografie.
In primo luogo, il visitatore osserva gli scatti ritraenti ricordi parigini d’infanzia del fotografo. Si spazia dalle barchette del Jardin du Luxembourg (come Il laghetto di Luxembourg) alla miriade di persone incontrate (come Fotografo ambulante al parco Montsouris) durante le passeggiate.
In secondo luogo, l’osservatore ammira le foto in merito alle cosiddette Parigi di giorno e Parigi di notte. E’ possibile trovare immagini sia relative a paesaggi (come Pont de la Tournelle e Passaggio porticato al Palais-Royal), sia relative alla gente (come Pittore sotto un ponte della Senna e Ragazze che giocano a palle di neve in boulevard Edgar-Quinet). Per quanto riguarda la vita notturna, invece, il fotografo cattura: istanti d’amore e di passione tra le coppie (anche danzanti) in locali notturni (come Coppia di amanti in un piccolo caffé in place d’Italia, Coppia alla balera Quatre-Saisons in rue de Lappe, Al Bistrot e Coppia al Bal Nègre, in rue Blomet), prostitute (come Prostituta con il suo cliente) e luoghi piuttosto bui tra ombre e penombre con solo qualche piccolo bagliore di luce.
In terzo luogo, il turista pone la sua attenzione alle fotografie di graffiti e muri intrisi d’umanità (come “Mani”, graffito e “Assassins” (Assassini), graffito); si concentra anche, però, sugli scatti di bambini (come “L’avvenimento”, Due bambine giocano con le bambole e Monelli in una strada parigina).
Infine, Brassaï ha modo di immortalare anche i visi di artisti (come Salvador Dalí ed Henri Matisse davanti a un disegno eseguito a occhi chiusi) e scrittori (come Colette al Palais Royal e Jacques Prévert con un gatto).
Per me la fotografia deve suggerire, non insistere o spiegare.
– Brassaï