Vinicio Capossela: il nuovo album è Ballate Per Uomini e Bestie

Il nuovo album di Vinicio Capossela è Ballate Per Uomini e Bestie


Immagini.
Immagini e suoni.
Suoni che rompono le immagini e ne ripropongono di nuove, sempre messe in discussione dalla potenza sonora che impera sugli universi, sui contesti, che Vinicio Capossela crea. Almeno questo è quello che sembra suscitare ogni qualvolta capita che il nostro orecchio si soffermi sulle musiche dell’artista di origine irpina, nato ad Hannover ma, in fondo, abitante del mondo.

Capossela mette in discussione gli stessi concetti di spazio e tempo, cerca di ridefinirli, rimarcando, rispetto ai precedenti lavori, un’evasione dall’utile, grande dittatore della società contemporanea e delle logiche del lavoro. L’artista suggerisce di rallentare il tempo come soluzione a questa grande logica distruttiva odierna, con la proposizione di scene intime e antiche, come quella che caratterizza la canzone Uro, ispirata alle prime pitture rupestri nelle grotte di Lascaux: “L’alba della nostra specie – sostiene lo stesso Vinicio – quando l’uomo elabora per la prima volta una cultura e fa una cosa inutile eppure divina: disegna animali”.

Vinicio Capossela

Il brano è proprio quello che apre le danze dell’undicesimo album in studio di Vinicio Capossela, Ballate per uomini e bestie, pubblicato lo scorso 17 maggio.

Queste sono ballate per uomini e bestie,
nate in tempo di rinnovate pestilenze.
Ballate nate per obliare la peste,
finiscono per farne materia del canto,
che è un modo di fortificare anticorpi …

Queste sono alcune delle parole usate dall’artista per raccontare il suo ultimo lavoro, il quale è stato anticipato dall’uscita, esattamente un mese prima, del singolo Il povero Cristo.
Il brano è stato accompagnato anche da un video musicale, caratterizzato, oltre che dalla presenza dello stesso Vinicio, della ballerina Rossella Brescia, e del recente vincitore di vari premi, al Festival di Cannes e ai Nastri d’Argento, per il film Dogman, Marcello Fonte.

La canzone ha come tema principale le grandi sofferenze e tristezze del mondo attuale, della situazione riguardante i migranti e il concetto stesso di migrazione. L’artista ha recentemente dichiarato di aver portato “filosofia, poesia e denunzia”, denuncia che è presente anche del videoclip de Il povero Cristo, girato a Riace e rivendicato dall’artista irpino come un atto politico: “il pezzo racconta l’impossibilità dell’uomo di ricevere l’insegnamento della buona novella ‘Ama il prossimo tuo come te stesso’. Riace è un luogo dove si è cercato di mettere in pratica questo principio. Questo tentativo è stato negato. Se si va a Riace adesso non c’è più nessuno, niente”.

Un album, questo, che è possibile dividere in due parti; inizialmente concentrato sull’essere umano, con brani dedicati ai mali di oggi, come la canzone appena citata, oppure all’odio del mondo attuale di Internet, con il brano elettronico La peste, dedicato ad una ragazza vittima di revenge porn. In seguito assistiamo ad un cambiamento, quando il cantautore rivolge l’attenzione agli animali e alle bestie, tanto amate e richiamate da sempre nei mondi di Capossela. Ma, come lo stesso artista ha recentemente affermato, prima le bestie comparivano e basta, ora diventano veri e propri protagonisti delle canzoni. La Giraffa di Imola, ad esempio, racconta un vero fatto di cronaca accaduto nel 2018, quando l’animale scappò da un circo iniziando a girovagare per la città e venendo in fine abbattuto, oppure il brano che conclude l’ennesimo e stravagante giro nell’immaginario caposseliano, La Lumaca, canzone che, come anticipato inizialmente, celebra la grande tematica dell’evasione dalle logiche attuali del mondo del lavoro celebrando un rallentamento del tempo come unica via di fuga.

L’album Ballate per uomini e bestie è stato distribuito da Warner Music e prodotto da La Cupa, ed è stato presentato dall’autore alla stampa il giorno precedente all’uscita a Milano, presso la Chiesa di San Carlo al Lazzaretto; nella presentazione lo ha descritto, in maniera riassuntiva, come “un cantico per tutte le creature, per la molteplicità, per la frattura tra le specie e tra uomo e natura”.

Ballate per uomini e bestie

Il cantautore, polistrumentista e anche scrittore, ha più volte ribadito come nell’album vi sia un richiamo ad un medioevo, che poi così passato non è, tanto che, parlando in un’intervista del testo de La Giraffa di Imola, è arrivato a definire la nostra epoca medievale, in quanto l’immagine e l’icona hanno prevalso rispetto alla parola e al testo scritto. Ed è proprio guardando l’immagine in rete di questo animale, stravagante e momentaneamente libero, che è stato ispirato per la realizzazione di questo brano.

Capossela porterà Ballate per uomini e bestie in tour per tutta l’estate con vari concerti all’aperto, ritornando nei teatri, grande dimora dell’artista, durante la stagione autunnale. Tra le tante date è importante ricordare lo Sponz Fest, festival che si tiene a Calitri, nell’Alta Irpinia, nel mese di agosto, e di cui lo stesso Vinicio è ideatore e realizzatore. Sotto Terra è il titolo assegnatoli per questa edizione, proposto dal cantante ispiratosi dal recente viaggio a Tbilisi, in Georgia. L’album è disponibile dal 17 maggio online su tutte le piattaforme di streaming ed è acquistabile in copia fisica in tutti i negozi di musica.


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