Benvenuti su Cine Music! Come ad ogni buon pasto si potrebbe abbinare il corretto vino, nella nostra rubrica proviamo a suggerirvi l’album più adatto da abbinare ad un buon film, così da ampliare la vostra esperienza audiovisiva. Quella che vi proponiamo oggi, è una rilettura in chiave musicale, di Bridgerton, Serie TV di cui abbiamo già parlato qualche articolo fa.
Abbinare un album a questo sceneggiato però, sarebbe un’offesa al talento musicale del giovane compositore statunitense Kris Bowers, vincitore di un Emmy nel 2017, che ne ha curato musiche e colonna sonora.
La nobiltà inglese ottocentesca, in una fiction contemporanea
Per chi non avesse ancora visto le 8 puntate di Bridgerton, disponibili su Netflix dal 25 dicembre 2020, proviamo a fornire brevemente delle coordinate (vi invitiamo a leggere il precedente articolo per approfondire ulteriormente). La serie è una trasposizione televisiva del romanzo di Julia Quinn, Il duca ed io, ambientata nella Londra della Reggenza Inglese. Il dramma verte intorno alle vicende di protagonisti, appartenenti all’alta società, impegnati nelle principali attività dell’epoca: combinare matrimoni, condividere pettegolezzi e rendersi protagonisti di scandali, soprattutto sessuali.
La maggiore tra le figlie della famiglia Bridgerton, Daphne interpretata da Phoebe Dynevor, partecipando agli eventi mondani, durante i quali le giovani donne cercano marito per prendere posizione in società, incontra il Duca di Hastings, Simon. L’ avvenente scapolo con la fama di dongiovanni, interpretato da Regé-Jean Page, dovrà fare i conti con il suo passato, prima di aprire il cuore alla giovane Daphne.
Musica pop, arrangiamenti classici e orchestra da camera
L’intero sceneggiato presenta una colonna sonora piacevole e coinvolgente. Dei circa 50 brani, 19 sono stati composti da Bowers appositamente per questa produzione, cercando di emulare la musica classica da orchestra, coerente con l’ambientazione ottocentesca. Il resto è costituito da hit pop degli ultimi 4 anni. Ve lo immaginereste un ballo a corte, con giovani nobildonne e lord inglesi che danzano sulle note di Girls like You dei Maroon5, In My Blood di Shawn Mendes o Bad Guy di Billie Eilish?!
Inaspettatamente è proprio ciò che accade: queste e altre canzoni sono state riarrangiate in versione strumentale dal gruppo californiano Vitamin String Quartet. Il quartetto d’archi ha realizzato delle cover che qualunque ascoltatore inesperto scambierebbe per vere sonate da camera. L’effetto lascia increduli e inaspettatamente divertiti.
Perché?
La domanda sorge spontanea: nel mare di composizioni classiche e rivisitazioni delle stesse da parte di grandi musicisti, perchè scegliere di trasformare dei brani pop contemporanei? Si tratta sicuramente di una scelta coraggiosa, che a mio avviso si è rivelata vincente grazie all’esecuzione del gruppo californiano, conosciuto per la vasta opera musicale di rivisitazioni di celebri album pop e rock. Le arcate di violino e violoncello sostituiscono le linee vocali donando alle canzoni una nuova direzione emotiva, che segue attentamente l’intreccio passionale della narrazione.
Questa decisione artistica è coerente con la meticolosa ricerca e realizzazione di costumi e scenografie dell’epoca. E non solo ne esalta lo stile, ma rende anche evidente lo scopo di raggiungere il pubblico di adolescenti e giovani adulti. Se per l’aspetto musicale è stata compiuta una rivisitazione del pop in chiave classica, scelte linguistiche nei dialoghi, tempi della recitazione e inquadrature, muovono in direzione opposta, tramutando la fiction storica in chiave moderna.
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