Benvenuto su Cine Music! Come ad ogni buon pasto si abbina il corretto vino, noi abbineremo ad ogni buon film un corretto disco, così da ampliare la vostra esperienza audiovisiva. L’accoppiata di oggi è composta dalla miniserie spagnola Il tempo che ti do, visibile su Netflix dal 29 ottobre, e il celebre brano Time dei Pink Floyd, presente all’interno dell’album The Dark Side of The Moon.
Il tempo che ti do: il racconto della fine di un amore
La serie tv spagnola scritta e interpretata da Nadia de Santiago (Le ragazze del centralino) racconta della storia d’amore di nove anni tra i due protagonisti, Nico e Lina. La particolarità della serie sta nella presentazione di un formato inedito che mi ha colpito sin da subito. Ci sono 10 episodi della durata di 11 minuti ciascuno e, a partire dal primo, troviamo in ordine crescente un minuto dedicato al presente e dieci dedicati al passato, per arrivare all’ultimo episodio con dieci minuti dedicati al presente e uno al passato.
Un passato che ha inizio con l’incontro casuale di Nico e Lina su una spiaggia di notte, durante un turno di lavoro in un albergo della costa spagnola, mentre entrambi cercano una via alternativa allo studio. E un presente, invece, costruito sul tentativo di dimenticare l’addio e riconciliarsi con una solitudine che non sembra mai bastare.
Il tempo dedicato ad ogni episodio forse è troppo poco per permettere di approfondire i personaggi principali e le loro azioni. Tuttavia, le emozioni messe in scena permettono comunque allo spettatore di riconoscersi in esse e di prendere in qualche modo parte al processo di elaborazione del dolore e di rinascita personale di Lina.
Il tempo cantato dai Pink Floyd
Time è uno dei brani di maggior successo dei Pink Floyd, pubblicato per la prima volta nell’album The Dark Side of the Moon del 1973. Sin dall’introduzione possiamo ascoltare il continuo ticchettare di orologi e sveglie che preannunciano l’atmosfera amara e cupa del pezzo.
Ascoltando Roger Waters cantare, troviamo presente il tema dell’alienazione, in particolare quella giovanile, riferita all’incapacità di vivere il presente, perché si è sempre in attesa di un qualcosa, di un futuro che possa farci cambiare. Non manca quindi un senso di frustrazione profondo, di riflessione sul tempo che è stato sprecato e che non tornerà più indietro, sui giorni che passano gli uni uguali agli altri.
“The time is gone, the song is over / Thought I’d something more to say” recita la parte finale della canzone, prima che il protagonista della canzone torni finalmente a casa e si possa godere la pace per dissolvere la stanchezza.
Dare valore al tempo
Cos’hanno in comune una serie tv spagnola del 2021 e una delle più celebri canzoni della musica mondiale degli anni ’70? Il dare valore al tempo, metterlo al centro per riflettere su qualcosa di più ampio. Nel caso della serie tv il rapporto tra passato e presente permette di capire la storia. I Pink Floyd invece vogliono insegnarci il vero valore del tempo e la sua rilevanza nelle nostre vite, così da poter essere quanto più efficienti ed efficaci possibili.
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