Benvenuti su Cine Music! Come ad ogni buon pasto si abbina il corretto vino, noi abbineremo ad ogni buon film un corretto disco, così da ampliare la vostra esperienza audiovisiva. L’accoppiata di oggi è formata da Fantozzi, il classico della commedia italiana diretto da Luciano Salce, e Andare, camminare, lavorare una raccolta di brani del cantautore romano Piero Ciampi.
Il mito di Fantozzi
Fantozzi è un uomo qualunque. Anzi, è L’uomo qualunque per definizione. Ha una moglie poco attraente, una figlia che viene solitamente chiamata con sinonimi di “scimmia” e al lavoro è l’ultima ruota del carro.
Nato dalla mente di Paolo Villaggio, Fantozzi è forse il personaggio del cinema italiano più famoso di sempre: tutti, almeno per sentito dire, lo conoscono. La sua peculiarità è quella di essere vittima delle situazioni più sfortunate, dall’essere murato all’interno dell’ufficio a dover prendere il pullman lanciandosi dal balcone. E poi come dimenticare la nube temporalesca che lo insegue in ogni momento?
Le vicende del povero Fantozzi riescono sicuramente a strappare più di qualche risata ma, allo stesso tempo, ci possono aiutare a riflettere sulla condizione dell’uomo moderno. Uno dei pregi di questo film è infatti l’estrema attualità delle tematiche trattate, nonostante la pellicola abbia sulle spalle più di quarant’anni.
L’uomo comune di Piero Ciampi
Piero Ciampi è un cantautore livornese mai passato alla gloria a causa di una complicata situazione con l’alcol. Morto a soli 45 anni, è rimasto ai più sconosciuto, pur essendo riuscito a raccontare l’Italia operaia di quegli anni, quello stesso Paese vissuto dal ragionier Ugo Fantozzi.
Se però quest’ultimo usa la comicità come strumento per raccontare la condizione dell’italiano comune, Ciampi utilizza la malinconia e la tristezza. Il timbro caldo e profondo si presta alla recitazione di poesie, spesso accompagnate da chitarre e qualche violino. Nei suoi testi si parla di vita quotidiana, del piacere che si prova a bere un bicchiere di vino o a corteggiare la donna amata. I protagonisti delle sue canzoni non sono però eroi romantici ma persone di tutti i giorni, spesso senza nome e senza identità.
Andare, camminare, lavorare, in realtà, non è un album ma una raccolta dei brani più famosi dell’artista che tutti, almeno una volta, dovrebbero ascoltare. Già il titolo lascia trasparire una vena di amarezza per la vita di una persona che vive per lavorare, un automa che ripete le stesse azioni giorno dopo giorno. Nonostante questo, però, la copertina dell’album lascia uno spiraglio di speranza: un’alba può essere poetica anche se vista attraverso delle case popolari.
Per concludere, possiamo dire che sia Fantozzi che Piero Ciampi riescono in un’impresa tutt’altro che semplice: farci capire che tutti siamo “un uomo qualunque” e che in questa banalità è nascosto un mare di bellezza e poesia.
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