Benvenuti su Cine Music! Come ad ogni buon pasto si abbina il corretto vino, noi abbineremo ad ogni buon film un corretto disco, così da ampliare la vostra esperienza audiovisiva. L’accoppiata di oggi è formata da Il Giardino Segreto, film del 2020 diretto da Marc Munden, e Viva la vida or Death and All His Friends (2008), uno degli album più celebri dei Coldplay. (Qui: 1, 2, i precedenti appuntamenti di Cine Music)
Un grande classico della letteratura: Il Giardino Segreto
Il 10 dicembre su PrimeVideo (Italia) è stato rilasciato il sesto adattamento cinematografico del classico della letteratura inglese: Il giardino segreto, opera di Frances Hodgson Burnett (1910).
Per chi non fosse a conoscenza della trama, ci troviamo nel 1947 in una colonia inglese in India e la protagonista della storia è una ragazzina inglese di soli 9 anni: Mary Lennox (interpretata da Dixie Egerickx). La prima scena del film si apre con la piccola Mary che gioca con delle bambole inventando delle storie. Man mano il tempo scorre e il giorno e la notte si alterno tra loro, scopriamo che la bambina è rimasta orfana e per questo verrà rimandata in Inghilterra.
Successivamente, quindi, la location varia e dai colori più caldi e sfumati dell’India ci si sposta nella nebbiosa Inghilterra, più precisamente nello Yorkshire. La piccola Mary viene accolta nello Yorkshire nella tenuta dello zio, Lord Archibald Craven (interpretato da Colin Firth), suo unico parente rimasto. Qui la ragazzina verrà a contatto con un mondo nuovo: da piccola viziata figlia unica si troverà ad adattarsi alla vita aristocratica inglese. Lo zio, ombroso e triste per la perdita della moglie, non accoglie molto volentieri la nipote ma le concede di poter trascorrere liberamente il tempo nel grandissimo e infinito giardino della tenuta, ormai abbandonato. Proprio correndo tra i prati scopre, grazie all’aiuto di un piccolo pettirosso, la porta nascosta del cosìddetto giardino segreto. Dopo esser venuta a conoscenza della presenza, nella stessa tenuta, del cugino Colin (suo coetaneo), Mary cerca di coinvolgerlo nelle sue avvenuture e conoscerlo.
Il finale della storia
Grazie all’amicizia e ai nuovi rapporti che si instaurano nella tenuta, o più in generale grazie allo “scompiglio” che porta con sé la piccola Mary, avviene un cambiamento nei personaggi principali. Mary e Colin, entrambi figli unici di famiglie abbienti, abbastanza viziati, che hanno subito brutte esperienze, sono accumunati anche dalla mancanza fondamentale di amore, per crescere. Quando si incontrano vedono l’uno nell’altra la propria mancanza e capiscono che non vogliono più rinchiudersi in loro stessi a causa delle loro sofferenze ma affrontare la vita. La maturazione dei due personaggi è lampante. Con essa mutano i colori utilizzati dalla sceneggiatura, che sembrano farsi man mano più luminosi e raggianti. Questa loro lacuna comune, anche per lo zio, si colma alla fine con la ri-nascita, un rigoglioso nuovo inizio per tutti e la fine dell’ombroso periodo.
Il Giardino Segreto, in questa versione del 2020, si connota per una rappresentazione scenografica ricca di colori e ambientazioni dettagliate che rubano quasi la scena ai dialoghi e al racconto della storia. Molti aspetti possono sembrare lasciati in secondo piano infatti rispetto alle immagini che sono molto curate e vivide. Tra i temi principali oltre che l’amicizia e l’infanzia troviamo certamente anche l’importanza della natura.
Nella scena finale (attenzione: spolier!) vediamo: da una parte, la vecchia tenuta in fiamme, dall’altra la rigogliosità della vita nel giardino segreto. Il fuoco, sembra simboleggiare come un’araba fenice la fine di un’epoca e l’inizio di una nuova.
Un grande album pop: l’inno alla vita dei Coldplay
Dopo tre anni dall’uscita dell’album X&Y (2005) i Coldplay tornano alla ribalta grazie al loro quarto album in studio: Viva la vida or Death and All His Friends. La produzione del progetto è affidata a Markus Dravs, Brian Eno e Rik Simpson. Con questo disco i musicisti dichiararono di voler differenziarsi rispetto alle loro opere precedenti per dare “più colore alla musica dei Coldplay.”
I brani contenuti oscillano da emozioni più positive a negative, come si intuisce già dal titolo stesso dell’album. Un po’ come la vita, che è fatta di momenti più felici alternati ad altri più tristi. Il disco contiene 10 tracce, di cui la prima è Life in tecnicolor. In questa opera la band britannica rievoca una serie di suoni onirici e ci porta in mondi lontani. Ascoltando il celebre brano, che dà nome all’album, Viva la vida si è accolti in un turbinio di colori e sensazioni quasi palpabili. Si tratta di un vero e proprio inno alla vita.
Il batterista della band, a proposito di Viva la Vida Or Life and All His Friends, dichiarò che l’intento dell’albumo è di: “provare a ricordare cos’è importante nella propria vita, piuttosto che lasciarsi trascinare dalle trappole delle altre cose”. Ma, anche la dichiarazione del frontman, Chris Martin rispetto al titolo del disco non lascia dubbi:
“Ci sono due titoli diversi, così se vuoi che sia un album triste lo puoi chiamare Death and All His Friends e saltare certi brani. E se vuoi esaltarti non salti quei brani e lo chiami Viva la vida.”
Chris Martin
Il confronto
Sia Il giardino segreto che Viva la vida dei Coldplay sembrano voler dare lo stesso messaggio: la vita è piena di colori, tutti, dal nero all’arcobaleno. Così come Mary scopre, esplorando il giardino segreto nascosto tra gli alberi, la natura e con essa la gioia di vivere così anche l’album dei Coldplay, traccia dopo traccia ci accompagna in un viaggio fatto di sensazioni vivide e piene di colori come in una foresta piena di diversi profumi, tinte energiche e magia.
La pellicola del 2020, a differenza delle altre versioni cinematografiche, sembra focalizzarsi molto sui colori e sulla chiarezza delle immagini. Non tralascia però la creazione di un certo clima di misticità e magia. Atmosfera che sembra esser simile a quella evocata dai ritmi e dai suoni dell’album dei Coldplay del 2008.
Il film de Il giardino segreto e l’album dei Colplay oggi scelti si accomunano per la capacità di dare maggior saturazione alle emozioni provate, più energia. Come in un crescendo, dalla tristezza grigia e lenta della perdita della piccola Mary alla gioia piena di colore e vita, della nuova famiglia ricostruita. Dai ritmi più calmi e cupi di Violet Hill, ai toni più vivaci di Life in Tecnicolor o Viva la Vida.
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