Benvenuti su Cine Music! Come ad ogni buon pasto si abbina il corretto vino, noi abbineremo ad ogni buon film un corretto disco, così da ampliare la vostra esperienza audiovisiva. L’accoppiata di oggi è formata da Il treno per Darjeeling, un film del 2007 di Wes Anderson e The Age Of The Understatement, l’album rock sinfonico del gruppo The Last Shadow Puppets uscito nel 2008.
Un viaggio in India con Wes Anderson
Il treno per Darjeeling è commedia dalle sfumature drammatiche, ambientata in India, con protagonisti i tre fratelli Whitman: Francis (Owen Wilson), Peter (Adrien Brody) e Jack (Jason Schwartzman).
Dopo la morte del padre, Francis decide di organizzare un viaggio spirituale per ritrovare il legame perso da anni con i fratelli. Il vagone in cui i tre protagonisti si trovano costretti a viaggiare, si trasforma in uno spazio in cui fare i conti col presente, cercare di guardarsi dentro e provare a confrontarsi con la figura persa del padre. I tre fratelli immaturi, aristocratici e dispettosi fanno difficoltà all’inizio a dirsi le cose, parlano solo per attaccare l’altro e per prenderlo in giro: come dei ragazzini nei corpi di adulti, che lottano per crescere ma fuggono dalle responsabilità. Allo stesso modo della loro madre (Anjelica Huston) che per sfuggire dagli obblighi familiari, è diventata missionaria in un convento.
Il film è quasi interamente girato nel treno che percorre i sacri paesaggi dell’India, tutto è posizionato in una geometria perfetta, come da sempre è per il meraviglioso mondo narrativo di Wes Anderson. Nel film il regista tocca temi fragili come le debolezze umane e l’incapacità di comunicare, ma sotto una lente surreale e ironica che rende tutto più leggero.
Il rock sinfonico dei The Last Shadow Puppets
The Age Of The Understatement è l’album di debutto del gruppo The Last Shadow Puppets, formato da due capitani dell’indie rock made in UK : Alex Turner degli Arctic Monkeys, e Miles Kane dei The Rascals. Si tratta di un un disco imperdibile se amate il rock e il pop sinfonico degli anni ’60, reso celebre da Scott Walker e più tardi reinterpretato da David Bowie.
In questo album si sente la necessità dei due frontman britannici (così simili da sembrare fratelli) di distaccarsi dal ritmo rabbioso e ruggente del rock, per riappropriarsi di un linguaggio più intimo dalle atmosfere ovattate. Ascoltando il disco si passa dall’allegro giro di accordi di Calm Like You e Standing Next to Me, a pezzi graffianti come I Don’t Like You Anymore, fino alla bella e melodica The Meeting Place. Insomma, si coglie bene il talento dei due autori cresciuti e maturati sotto ogni punto di vista: dalla scrittura al sound in linea con il pop sofisticato.
L’armonia tra Wes Anderson e il rock sinfonico
Le canzoni dell’album The Age of the Understatement gravitano intorno al concetto di understatament, che in italiano può essere tradotto con sottostima, cioè la tendenza a sminuire il peso o la gravità di un certo fatto in modo ironico, per creare un effetto di comicità che nasce dal paradosso. Ed è proprio ciò che viene evocato anche nel film Il treno per Darjeeling, con le riprese rigorose di Wes Anderson e i paesaggi surreali indiani.
Sia nell’album che nel film, gli immaturi e capricciosi ragazzini dall’animo un po’ rockettaro compiono un viaggio fisico e spirituale verso la maturità, con temi più seri e un registro comico e amaro allo stesso tempo. E poi ammettiamolo: la sonorità incalzante e malinconica del rock sinfonico anni ’60 di The Age Of The Understatement, ben si adatta alla coinvolgente commedia drammatica di Wes Anderson.
0 Comments