Bentornati su Cine Trash: la rubrica sui film di serie B. Qui tratteremo tutti quei film trash che, nella loro bruttezza, sono diventati veri e propri capolavori del genere. Oggi è il turno di Box Office 3D, un film a episodi diretto dal maestro Greggio.
Box Office 3D
Regista: Ezio Greggio
Anno: 2011
Genere: Commedia
Percentuale Trash: 80%
Il film, presentato con non so quale coraggio al Festival del Cinema di Venezia nel 2011, è la classica accozzaglia di episodi parodistici, senza alcun nesso tra l’uno e l’altro. Non voglio stare qui a descriverli uno per uno per non privarvi della gioia della scoperta, ma vorrei quantomeno elencarne tutti i titoli:
- Il Codice Teomondo Scrofalo
- Chi ha ucciso l’ultimo Padrino?
- Twinight
- Gladiator 2
- Corri FAST, che sono FURIOUS
- Old Old 70
- La guerra del silenzio
- Zoppo, l’eroe claudicante
- Viagratar
- Erry Sfotter e l’età della pensione
Per quanto mi riguarda, la recensione potrebbe anche finire qui, perché già dai titoli posso assaporare la qualità del prodotto. Ma sono un uomo di parola, e se inizio una cosa vado fino in fondo.
Le gag, quelle belle
Andiamo più nel dettaglio. Il film è composto da tre episodi principali: Il Codice Teomondo Scrofalo, Gladiator 2 ed Erry Sfotter. Tutti gli altri sono invece dei piccoli sketch proposti a mo’ di trailer cinematografico, con la classica voce fuori campo che ci spiega in due parole di cosa parla il film-fittizio di turno. Se per i capitoli principali avremo come protagonista indiscusso Ezio Greggio, lo stesso non si può dire dei vari trailer che, di volta in volta, presenteranno personaggi secondari spesso per nulla divertenti.
Partiamo da una breve descrizione degli episodi principali. Il Codice Teomondo Scrofalo, palese copia del Codice Da Vinci, è quello che personalmente ho trovato più divertente. O meglio, è quello che è stato fatto in modo così brutto da essere divertente, mentre spesso le altre storie sono soltanto brutte ma non abbastanza per essere divertenti. In questo particolare episodio c’è una frase pronunciata da Ezio Greggio che credo racchiuda appieno l’anima di questa opera:
“In questo tipo di film un errore di sceneggiatura o di regia c’è sempre, anche noi dobbiamo farlo”.
Diciamo che Box Office 3D è un unico grande errore, l’apoteosi del trash.
Gladiator 2 è una noia mortale e banale quasi al punto di irritare. In particolare la performance di Enzo Salvi è una delle più fastidiose che mi sia capitato di vedere, con lui che interpreta una sorta di adulto che si comporta come un bambino stupido. Ero quasi tentato di spegnere tutto quando ho visto quelle scene.
Erry Sfotter, l’ultimo degli episodi lunghi, si salva soltanto perché, ad un certo punto, compare Cristiano Militello che interpreta Frodo, quello del Signore degli Anelli. Qui però si chiama Frodolo ed è accompagnato da Gobbum, una specie di Gollum ma con indosso una maglia della Juve. Per il resto il siparietto non è comico e nemmeno un Gigi Proietti sottotono è riuscito a risollevare questo film destinato al fallimento già ancor prima dell’uscita nelle sale. Tant’è che, infatti, Box Office 3D ha incassato circa metà del budget richiesto per produrlo, rivelandosi un vero e proprio flop al botteghino.
I Trailer
Altra storia per i trailer. Se abbiamo da una parte qualche spezzone carino come la Guerra del Silenzio e Viagratar, dall’altra parte ci sono sketch assolutamente non divertentei come Chi ha ucciso l’ultimo padrino e la versione anziana di 007.
Vorrei raccontarvi, a titolo di esempio, la trama di Viagratar, giusto per farvi capire il livello. Uno stanco Rocco Ciarmoli interpreta Viagratar, l’alieno mandato sul pianeta di Panduro per recuperare la viagrina fottens, una pianta che fa…beh lo potete immaginare.
Capite anche voi che con delle premesse del genere non possiamo aspettarci un capolavoro.
Ad ogni modo, l’episodio migliore di tutti resta Twinight, con Anna Falchi. Qui saranno racchiusi tutti i classici personaggi dell’horror da Jason Vhoores di Venerdì 13 a Michael Myers di Halloween. I costumi, nemmeno a dirlo, sembrano presi dai classici fondi di magazzino tipici delle svendite dopo carnevale. Il vero punto di forza è il finale dove vedremo Leatherface, il cattivo di Non Aprite quella Porta, a volto scoperto e scopriremo che non è altri che….Luca Giurato! Mi venisse un colpo, vedere quel meme vivente in un film così trash è stato qualcosa di sublime.
E poi, sempre nello stesso sketch, il narratore del trailer ci delizierà con questo curioso proverbio:
“In un mondo in cui sempre più spesso il sonno della ragione genera mostri, questa volta sono i mostri ad avere ragione e mai sonno”.
Aspetta, cosa?
Per concludere, non posso che consigliare questo film solo a chi fosse in vena di perdere la pazienza con un film deludente. Ed è triste come cosa, perché se fosse stato fatto meglio ne sarebbe potuta usicre una parodia tutto sommato divertente.
Di seguito, alcuni link utili:
Ps. Per i più coraggiosi, sento il dovere di segnalare Box Office 2R, una sorta di sequel amatoriale realizzato dallo YouTuber SharkL. Io non vi dico nulla, vi sfido a vederlo fino alla fine senza sentirvi sommersi dal cringe.
Lo trovate cliccando qui.
In realtà la frase ” In un mondo in cui sempre più spesso il sonno della ragione genera mostri, questa volta sono i mostri ad avere ragione e mai sonno” la prima parte deriva da un opera di Francisco Goya, che si intitola proprio ” Il senno della ragione genera mostri “
In realtà la frase ” In un mondo in cui sempre più spesso il sonno della ragione genera mostri, questa volta sono i mostri ad avere ragione e mai sonno” la prima parte deriva da un opera di Francisco Goya, che si intitola proprio ” Il sonno della ragione genera mostri “