Bentornati su Cine Trash: la rubrica sui film di serie B. Qui tratteremo tutti quei film trash che, nella loro bruttezza, sono diventati veri e propri capolavori del genere. Oggi è il turno di Chicken Park, un micidiale film a base di polli giganti con Jerry Calà.
Dopo aver parlato di Adrian, passiamo ad un altro capolavoro del trash Made in Italy. Film diretto ed interpretato da Jerry Calà, ci mostrerà già dai titoli di testa il suo livello di trash con disegni di bassa qualità e un’allegra canzone scritta da Umberto Smaila.
Trama
Il protagonista di questo disastroso film si chiama Vladimiro, un allevatore di polli che sta per partire alla volta di Santo Domingo. Ancora non ci viene spiegato il motivo del suo viaggio ma, fidatevi di me, non è nemmeno così importante saperlo. Sull’aereo per l’isola tropicale troveremo una giovanissima Alessia Marcuzzi che farà la hostess provocante, quella che si innamora subito di Jerry. Sono passati circa cinque minuti dall’inizio del film e possiamo già avere la fortuna di sentire battute del tipo:
“Eau de Chanel?” chiede la Marcuzzi.
“No, parfum de naftalein, tiene lontane le tarme” risponde Calà.
Brividi.
E ancora:
“Posso avere qualcosa di forte” chiede Jerry all’hostess. Lei si mette un guantone da boxe e gli tira un pugno in faccia.
Pennuti e pugilato
Durante questa spassosissima sequenza, Jerry attacca bottone con il suo vicino di posto, l’uomo invisibile, e gli racconta la sua storia. In sostanza, lui era un allevatore di polli che era solito trasmettere musica classica nelle gabbie degli animali. Alcuni sabotatori però hanno messo musica heavy metal e, da quel momento, le galline sono diventate tossicodipendenti, stupratrici e rapinatrici. Giuro, la scena è rappresentata a mo’ di cartone animato e viene proprio fatto vedere questo passaggio. L’unico pollo che si salva è Jo e, per un non meglio specificato motivo, verrà addestrato per fare i classici combattimenti clandestini tra pennuti.
Tra una battuta squallida e una serie di parolacce a caso, Vlady arriva a destinazione e si reca al combattimento. Dopo una roulette russa in stile Il Cacciatore, assisteremo al combattimento vero e proprio dove i polli hanno guantoni da boxe sulle zampe. Dopo un gancio del nostro Jo il match finisce e il pollo avversario cade a terra. Non appena però Jerry si reca al botteghino per incassare la ricompensa, qualcuno gli ruba Jo ed inizia la trama vera e propria di questo disastro cinematografico.
Alla scoperta del parco
Dopo aver guardato in ogni angolo della città, Vladimiro viene casualmente a scoprire che il suo pollo è stato portato al Chicken Park. Per arrivarci decide di salire su un elicottero dell’esercito, camuffandosi da finto soldato. Durante il volo si scopre che i soldati stanno andando a recuperare un loro commilitone scomparso, un certo RAMBO, detto Nancy per gli amici.
L’avete capita? Una battuta sul fatto che rambo è una femminuccia! Ah no, non fa ridere.
Dopo una sparatoria inutile, il nostro protagonista libidinoso arriva al cancello del Chicken Park, in tutto e per tutto uguale a quello del Jurassic Park. Suona il citofono, non risponde nessuno e decide quindi di travestirsi da postino per farsi aprire.
Vladimiro riesce a rintracciare il proprietario del parco che si offre gentilmente di fargli fare un tour guidato. In sostanza il parco è come quello del film originale ma al posto dei dinosauri ci sono galli e galline immensi. Anche le scene citate saranno le stesse: dalla visita al laboratorio, al parto del gallo gigante sdraiato nel prato. Non mi dilungo anche perché per mezz’ora buona nella parte centrale non succede nulla, se non battute sul sesso, scene di sesso, riferimenti al sesso, tutorial su come fare sesso e cose di questo genere.
I polli giganti, tra parentesi, non sono altro che polli ripresi con una normale telecamera e poi aggiunti con il green screen. Già da questo potete facilmente assaporare il trash del risultato. Poi viene detto più volte che la loro attività preferita è il sesso (ma va?) e, a tal proposito, la massima di Jerry Calà è:
“Galli e galline, ammucchiate porcine”
Che poesia signori, che poesia.
Il finale col botto
ATTENZIONE: il seguente paragrafo sarà estremamente cringe.
Come se tutta la narrazione non fosse già abbastanza delirante, hanno anche deciso di rendere omosessuale il pollo più cattivo, il corrispettivo del T-Rex in Jurassic Park. E non evidenzio la cosa tanto per essere pignolo. Questo aspetto è proprio parte centrale della trama, tanto che il pericolo principale per Jerry non è quello di essere mangiato dal pollo, ma quello di essere costretto ad avere un rapporto sessuale con lui.
Una scelta del genere, oltre ad essere terribilmente di cattivo gusto, è del tutto inutile ai fini della trama e, anzi, renderà tutto ancora più imbarazzante di quanto già non sia.
Ma alla fine, si può sapere perché Jo è stato rapito?
Il padrone del Chicken Park è innamorato follemente di una donna altissima che, però, non può possedere per via della diversa statura dei due. Jo, il pollo di Jerry, è quindi stato rapito per poter trasferire la sua carica sessuale nel corpo del capo tramite operazioni e interventi genetici, in modo da compensare la sua bassezza con…..qualcos’altro.
Morale della favola, non appena Jerry lo scopre riesce a scappare con Jo, l’isola esplode a caso e tutti vissero felici e contenti.
Cercando di trarre le somme, Chicken Park è un film assolutamente scorretto e, spesso e volentieri, di pessimo gusto. É un film stupido, e va preso come tale. Ci sono tante scene di sesso, tante battute stupide, e ancora altro sesso. Se tutti questi elementi non vi disturbano, allora non mi resta che consigliarvi di vederlo, magari in compagnia di qualche fidato amico, così da non essere costretti a compiere questo insano viaggio da soli.
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