Bentornati su Cine Trash: la rubrica sui film di serie B. Qui tratteremo tutti quei film trash che, nella loro bruttezza, sono diventati veri e propri capolavori del genere. Oggi è il turno di Seytan, la versione brutta dell’Esorcista.
Film del 1974, ha catturato la mia attenzione per via del suo soprannome: L’esorcista turco. Incuriosito, sono riuscito a recuperarne una versione sottotitolata in italiano in quanto, al momento, è totalmente inedito nel nostro paese.
Trama
La pellicola si apre con il classico tema dell’Esorcista che accompagna i titoli di testa. Non so se il suo utilizzo sia del tutto regolare, ma proseguiamo.
La trama è fondamentalmente la stessa del capolavoro di Friedkin. Si inizia nel deserto, dove vengono rinvenuti dei reperti demoniaci o, più precisamente, una strana statua che ricorda più un pollo gigante che non Satana.
Poi si passa alla tranquilla vita di una famiglia, in questo caso a Istanbul. Più nel dettaglio, abbiamo una madre che, dopo aver sentito inquietanti rumori in piena notte, si assicura che la figlia Gul stia bene. All’inizio darà la colpa ai topi in soffitta ma presto si renderà conto che c’è ben altro a fare rumore.
La bambina presto si inizierà a comportare in modo strano: la possessione è iniziata. Il film infatti prevede una noiosissima serie di scene che ruotano attorno alle varie analisi mediche e psichiatriche per cercare di capire quale sia il problema della bimba. Come da manuale, nulla funziona, e alla fine si è costretti a contattare un esorcista per riuscire a risolvere la questione.
Le principali differenze con l’originale, oltre alla sostituzione delle pratiche di esorcismo cristiane con quelle islamiche, risiedono nel modo in cui Satana, o Seytan, è stato evocato. In questo caso tutto ruota attorno ad un utilizzo improprio di una tavola Ouija trovata in soffitta dalla bambina. La mamma, quando lo scopre, anziché requisirla immediatamente, decide di giocare assieme alla bimba, perché in fondo parlare col diavolo può essere divertente.
Ottimi insegnamenti mamma, continua così!
Problemi tecnici
Il più grosso difetto del film, se sorvoliamo sulle doti attoriali dei protagonisti, è la bassissima qualità tecnica. Ma proprio bassa. Non so quale attrezzatura abbiano usato per girare il film, ma la pellicola ha tutta l’aria di essere stata immersa nel fango prima di essere proiettata. Le immagini avranno sempre una patina marroncina e sfocata che sovrasta ogni cosa, tanto che nelle prime scene nel deserto era complicato distinguere terra, cielo e protagonisti. Tutto marrone allo stesso modo.
In aggiunta, bisogna notare come alcune scene siano state riprese usando due diverse telecamere. Questo è evidente dal fatto che in un inquadratura vedremo tutto marrone e sporco, mentre in quella seguente tutto prenderà i toni del grigio. Poi si torna al marrone, poi al grigio e via così.
La sporcizia dell’immagine è associata, giustamente, alla sporcizia nella traccia audio. A tenerci compagnia ci sarà infatti un costante fruscio, come se in sottofondo ci sia un giradischi impolverato dimenticato da anni in qualche soffitta.
Possessione che passione
Arriviamo ora alla parte più interessante di tutto il film: gli esorcismi e le possessioni. Chi ha guardato l’Esorcista di Friedkin, lo ha fatto anche per provare un senso di paura verso qualcosa che non conosce, aiutato dagli splendidi effetti speciali che hanno reso il tutto estremamente credibile.
In Seytan, come lecito aspettarsi, la situazione è drasticamente più tragica. Partiamo dal make up della piccola Gul assatanata.
Nell’originale abbiamo tagli sul volto, piaghe, rughe, un’espressione posseduta e occhi dal colore innaturale. Nella versione turca…diciamo che ci hanno provato, senza però fare i conti con un budget infinitamente più limitato. Il risultato è al limite tra il grottesco e il ridicolo. Quello che hanno fatto è applicare del cerone alla povera bambina, e in più hanno aggiunto dei finti tagli qua e là.
Come accennavo in precedenza, nella parte centrale del film abbiamo delle noiose sequenze di analisi cliniche e psichiatriche per cercare di capire se la bambina sia malata o meno. Test su test, punture su punture, inizia a diventare una puntata di ER medici in corsia, ma con una qualità molto più bassa. Tra un’operazione e la successiva assisteremo, però, a divertenti siparietti demoniaci che includono:
- Gozzo gonfio come quello di un rospo
- Linguaggio da scaricatore di porto
- Luci intermittenti con musica di tensione
- Omicidi
Ok, forse l’ultimo non è molto divertente, ma il modo in cui è stato realizzato sicuramente lo è.
Dulcis in fundo, per concludere l’elenco delle possessioni, abbiamo il letto che levita in aria e la testa girata di 180 gradi. Allora, per quando riguarda il letto nulla da dire, fa su e giù in modo molto lento ed estremamente noioso. Per la testa che si gira, vi lascio invece un video qui sotto:
Concludo questo articolo sconsigliandovi nel modo più assoluto questo film che, in un’ora e mezza, non riesce a proporre niente di buono. Consigliato solo a chi ama le versioni turche dei film famosi.
Di seguito alcuni link utili:
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