A distanza di quattro anni da Tell me you love me, Demi Lovato è tornata con un nuovo album: Dancing with the devil… the art of starting over. Il progetto segna una rinascita: dopo aver sconfitto i suoi mostri, l’artista racconta cantando ciò che ha vissuto negli ultimi suoi tre anni.
Era luglio 2018 quando in tutto il web si diffuse la notizia che Demi Lovato aveva avuto un’overdose… da quel momento si persero definitivamente le sue tracce.
A far chiarezza su quel periodo così oscuro ci ha pensato la popstar stessa decidendo di realizzare una docuserie in collaborazione con YouTube Originals.
In Dancing with the devil… the art of starting over sentiamo l’artista affrontare nel corso delle 19 tracce tutti gli ostacoli, paure e debolezze che le hanno fatto compagnia durante questo brutto periodo.
La cantante ama definire il suo nuovo lavoro come “un viaggio nel passato”, fondamentale per capire la persona che è diventata oggi.
Se si dovesse sintetizzare con una parola il nuovo album sicuramente lo si potrebbe definire “vulnerabile”. Dancing with the devil è un disco intimo, sincero, senza filtri, anzi è terribilmente onesto e diretto.
Ad esempio in Anyone possiamo ascoltare Demi Lovato dire, senza farsi problemi, che si sente stupida quando canta, come se nessuno stesse ad ascoltarla veramente, oppure in What other people say non ha paura ad ammettere che sta vivendo una vita che in passato immaginava che non avrebbe mai fatto.
Sembrano a primo impatto delle “rivelazioni” banali, ma bisogna riconoscere quanto per un artista sia difficile avere la forza di mettersi così a nudo… tutt’altro che facile!
Melon Cake è probabilmente la perfetta candidata per essere il nuovo singolo estratto dall’album. La canzone è un vero e proprio inno a sentirsi liberi.
Nonostante l’atmosfera di spensieratezza e le sonorità dolci, Demi Lovato ci consiglia di smettere di vivere (e comportarci) come se fossimo prigionieri dei nostri pensieri.
Un altro brano che si fa subito apprezzare alle nostre orecchie è Lonely People. Il ritornello è molto accattivante e l’atmosfera che si respira è un po’ hippy.
La cantante in questa traccia mostra una visione dell’amore un po’ negativa: la sentiamo più volte dire che “la verità è che tutti moriremo soli” e per questo ci esorta ad amare prima di tutto noi stessi.
Una delle canzoni più interessanti è Easy. Le sonorità, un po’ nostalgiche, sono in perfetto “stile Demi Lovato”.Il brano è una ballad e la voce della popstar si sposa in modo davvero armonioso con quella di Noah Cyrus.
L’elemento vincente di questo pezzo sono gli archi che insieme al piano danno vita ad una base che ricorda un po’ un’atmosfera magica. Easy è una giostra di emozioni e una volta finita si prova quel desiderio di riascoltarla perchè ci si è resi conto di non averla apprezzata abbastanza.
Altro pezzo ben riuscito è Met Him Last Night in collaborazione con Ariana Grande. È davvero bello sentire le voci delle due popstar insieme!
Chissà se presto ci sarà la possibilità di vederle esibirsi sulle note di questo brano. Il sound di questa canzone è piacevole e una volta terminata ci lascia uno strano sapore di malinconia… davvero curioso.
Il nuovo album di Demi Lovato è da bocciare?
Assolutamente no! Probabilmente il disco è uno dei lavori più validi rilasciati da Demi Lovato. Durante il suo ascolto è possibile notare quanto nessuna delle 19 canzoni è lì per caso.
Il progetto è ben equilibrato: a pezzi più movimentatati come My girlfriend are my boyfriends e Kind of lover fanno da contrappeso delle bellissime ballad come Good place e Butterfly (una delle canzoni più tristi di tutto l’album e, non a caso, dedicata a suo padre).
Demi Lovato con questo nuovo lavoro musicale voleva raccontare l’arte di ricominciare e, a mio parere, ci è ben riuscita!
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