Dune, in uscita il 16 settembre, si prennuncia come uno dei film di punta di questo 2021. Diretto dal candidato agli Oscar Denis Villeneuve e basato sui romanzi di Frank Herbert, il film racconta di due civiltà in lotta per il dominio di Arrakis, un pianeta desertico ma ricco di “spezia”, una speciale droga capace di ampliare le conoscenze di chi la assume.
La tecnica di Dune
Uno dei punti di forza del film è l’incredibile qualità del cast, a partire dal protagonista Timothée Chalamet, astro nascente del cinema che ha raggiunto la notorietà grazie al film Chiamami col tuo nome. Accanto a lui altri grandissimi nome del cinema come Oscar Isaac, Rebecca Ferguson, Josh Brolin, Javeier Bardem, Jason Momoa e Dave Bautista.
I costumi sono sicuramente uno dei grandi punti di forza del film, riuscendo a creare un equilibrato mix tra tradizione e futurismo, tra abiti locali e tute spaziali. Insomma, un melting pot di culture che rende Dune non sono piacevole da guardare, ma anche estremamente credibile. Anche gli effetti speciali sono calibrati con saggezza: tanti, ben distribuiti ma mai eccessivi. Di particolare interesse il design delle astronavi, semplici ma così maestose da lasciare a bocca aperta.
Le location del film – girato tra Ungheria e Giordania – si rifanno, anche in questo caso, ad una fusione tra passato e futuro, tra antiche piramidi e tecnologie futuristiche. Per restare in linea, anche la colonna sonora segue questa filosofia, integrando tamburi e canti tribali con suoni elettronici.
Villeneuve e la fantascienza
Che il regista francese ami il mondo sci-fi non è certo cosa nuova: i suoi ultimi due film – Blade Runner 2049 e Arrival – possono essere inseriti a pieno titolo tra le pellicole di genere migliori di questi anni. Interessante è proprio l’evoluzione dello stile, che passa dalle invasioni aliene di Arrival al cyberpunk di Blade Runner 2049, fino allo stile fantascientifico più classico con questo Dune, senza però cadere mai nel cliché e portando sempre innovazione.
Dune poi – come accade nei migliori lavori di fantascienza – trasporta un po’ della società odierna sul grande schermo. Si parla infatti di due grandi Paesi nordici che si contengono un pianeta deserto per accaparrarsi le risorse che si trovano sulla sua superficie, lasciando a bocca asciutta i nativi del pianeta. Vi ricorda qualcosa?
A questo potremmo aggiungere il fatto che il popolo del deserto ha una cultura molto simile a quella dei nostri Paesi arabi, giusto per essere sicuri che il messaggio arrivi e che non sia fraintendibile.
Ricordiamoci poi che forse, per la prima volta, Dune è riuscito grazie a Villeneuve ad avere un adattamento cinematografico degno di nota. Negli anni passati si sono succeduti una serie di fallimenti uno dietro l’altro, dal progetto mai decollato di Jorodowsky al film-flop di Lynch, passando anche per le poco memorabili miniserie TV degli anni ’90. Insomma, dopo quarant’anni finalmente Dune ha trovato il suo posto nel mondo della fantascienza.
Per concludere, non posso che consigliarvi di correre a vedere Dune, indipendentemente dal fatto che amiate o meno la fantascienza: non ne resterete delusi.
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