Ecco perchè Adrian è la migliore serie TV di sempre


Bentornati su Cine Trash: la rubrica sui film di serie B. Qui tratteremo tutti quei film trash che, nella loro bruttezza, sono diventati veri e propri capolavori del genere. L’episodio di oggi sarà dedicato ad Adrian – La Serie Evento. Non potete ritenervi veri fan del trash se non avete mai visto questa perla della cinematografia italiana.

Adrian

Diretto da: Adriano Celentano

Anno: 2019

Genere: Animazione

Percentuale Trash: 100%

Non ci sono parole per esprimere la mia gratitudine nei confronti di Adriano Celentano. Questa serie, nel bene e nel male, mi ha fatto capire quanto il trash possa essere grandioso. Un’epopea lunga quasi dieci ore, a cavallo tra teorie complottiste, futuri distopici e l’allegro ragazzo della Via Gluck.

Altro che Twin Peaks e Il Trono di Spade. Questa è la migliore serie Tv della storia, fine della discussione.

Caccia all’uomo

Ci troviamo nel 2064 in una Milano futuristica. I grattacieli hanno occupato ogni angolo della città e solo pochi quartieri sono rimasti come una volta. Qui abita Adrian, un orologiaio, assieme alla compagna Gilda. I due amoreggiano ogni due minuti e, tra un rapporto sessuale e l’altro, il nostro protagonista ripara orologi.

Un giorno, durante il concerto di Capodanno, il cantante Johnny Silver invita sul palco una persona a caso per cantare un pezzo assieme a lui. Quella persona a caso sarà, ovviamente, Celentano. Il nostro protagonista si esibirà nel brano I Want to Know, una critica alla società che risveglia improvvisamente le coscienze assopite dei presenti. Per scongiurare una possibile rivolta popolare, i poteri forti decidono di avviare una caccia all’uomo. E per “poteri forti” intendo un’associazione simile alla polizia ma con un logo che ricorda la svastica e che, a sua volta, è sotto il controllo della MAFIA INTERNATIONAL, capitanata dal perfido Dranghestein.
Ah, quasi dimenticavo, per concludere lo stereotipo sull’italiano-mafioso, la sede di questa associazione è a Napoli.

https://www.youtube.com/watch?v=0IpEIjvUb9k

Ma, secondo voi, come svolgeranno le indagini per cercare Adrian? Quello che tutti sanno è che il cantante misterioso è un orologiaio. Qual è la cosa più logica da fare? Forse guardare tutti i negozi che vendono orologi della città? NO. La soluzione più semplice è fare irruzione nelle case delle gente comune, a caso, sperando di riuscire a trovarlo. Oppure, quando capisci che questo piano è terribilmente stupido, mettere una taglia da un milione di dollari sulla sua testa, in modo che tutti si fingano Adrian per intascarsi la ricompensa.

Che fatica, e questo è solo il primo episodio.

Uno, nessuno, cento Adrian

Adrian non solo è un giovane aitante e muscoloso. No, è anche un supereroe.

L’orologiaio più palestrato del mondo di notte indossa i panni de La Volpe, il temibile supereroe mascherato che neutralizza a colpi di kung fu tutti gli stupratori della città. Non si sa bene come funzioni il suo sesto senso, ma se una donna è in pericolo possiamo star certi che Adrian la volpe accorrerà in aiuto.

La sua tecnica di combattimento si basa sull’alternanza tra pugni e passi di Valzer, il tutto accompagnato da una serie di frasi pronunciate esclusivamente in rima. Questa specie di capoeira meneghina deriva dagli insegnamenti di due anziane signore chiamate rispettivamente Anidride e Carbonica. Non commentiamo questa scelta e andiamo oltre.

Quello che ha attirato fin da subito l’attenzione mediatica è il fatto che questo personaggio, pensato per essere paladino della giustizia, già dalla seconda puntata mostra la sua vera natura. Infatti, dopo aver difeso due ragazze da quattro stupratori, le ammonisce dicendo che, se avessero bevuto meno, non avrebbero attirato le attenzioni di quei balordi. Questo si che è un programma educativo da trasmettere in prima serata su Canale 5.

Nel caso ve lo steste chiedendo, Adrian ha anche un secondo alias: Darian. In pratica, per sfuggire alle autorità, decide di abbandonare l’identità di orologiaio e di camuffarsi da vecchio, gobbo, col parrucchino e che parla con la voce rauca.

S3SS0

Per essere un programma pensato per la prima serata…caspita…audace direi. Già dalle primissime scene del primissimo episodio troveremo un’avvenente signorina che si struscia, si fa palpeggiare e amoreggia con Celentano, senza nemmeno oscurare la cosa. Non che io voglia fare il perbenista, figuriamoci, sono cresciuto vedendo film trash decisamente peggiori di questo. Il punto è che, se avessi per caso acceso la tv per guardarlo assieme alla mia famiglia, mi sarei sentito terribilmente imbarazzato, e immagino che sia stato così per chi ha deciso di guardare Adrian con i propri bambini.

Che poi, le scene d’amore tra Celentadrian e la sua compagna, non sono funzionali alla trama. Non sono dei punti chiave per capire il loro rapporto ma, al contrario, sono inseriti completamente a caso, con lei che vuole sempre concedersi e lui che fa il finto modesto.

Comparto tecnico, per così dire

Io a volte mi domando cosa passi nella testa di chi produce certi prodotti. Non è concepibile il fatto che per tutti i personaggi vengano chiamati dei doppiatori anche bravi, ma che per il ruolo di protagonista venga tenuto Celentano. Non perché io abbia qualcosa contro di lui, anzi, ma come doppiatore non ci siamo proprio. Il suo personaggio è anche quello animato peggio di tutta la serie, e se uniamo questo ad una non-predisposizione per il doppiaggio…beh, il risultato non può che essere terribilmente divertente.

Senza parlare di quando Adrian impazzisce e inizia, senza motivo, a pronunciare versi a casaccio. Andate a 0:24 nel video sottostante per capire a cosa mi riferisco.

Già che ci siamo, parliamo anche delle animazioni. Partiamo col dire che sono state realizzate da uno studio di animazione Nord Coreano, basandosi sui bozzetti di Milo Manara. Il risultato è devastante, nella peggiore accezione del termine. Alcune scene a dirla tutta sono fatte in modo anche abbastanza carino, ma non appena questo pensiero ci passa per la mente ci verranno spiattellate in faccia scene animate in modo orrido. Per “orrido” intendo che non le hanno proprio animate, tipo immagini statiche sulle quali vengono fatti degli zoom. Oppure la classica animazione di Adrian che cammina piano verso di noi, pur restando fermo.

A bilanciare un doppiaggio spesso zoppicante e delle animazioni da brivido, abbiamo però una colonna sonora di tutto rispetto. Sarà che sono cresciuto a pane e Celentano, ma le scene musicali, per quanto spesso e volentieri siano inutili, riescono a risollevare il prodotto e ad intrattenere più delle parti recitate. Nella tracklist compariranno sia brani inediti che grandi classici come Il ragazzo della Via Gluck, Svalutation, I passi che facciamo e Storia d’Amore.

Complotto!

Nemmeno le intenzioni di Adrian si salvano. L’idea alla base di tutto, almeno così credo, era quella di creare un cartone che faccia una critica sociale nei confronti del sistema e della nostra società. Il problema più grande, però, è il modo in cui Adrian cerca di affrontare queste tematiche. Anziché passare per metafore o riferimenti più vaghi, lui va dritto per la sua strada sparando a zero su cambiamento climatico, malavita, abuso edilizio, OGM, religione, sessualità e chi più ne ha più ne metta.

Così tante tematiche trattate, spesso, in un modo così tanto superficiale non possono far altro che dar vita ad un prodotto involontariamente comico, schiavo della sua stessa retorica. Poi lo so che Celentano ha da sempre questo spirito innato da contestatore, però c’è modo e modo per trasmettere un messaggio ai giovani, e di sicuro il modo corretto non è questo.

Che poi, volendo fare proprio i pignoli, perché fare un cartone con Celentano? Lo stile anime serve per acchiappare i giovani che, però, se ne infischiano di Celentano; i più maturi sono invece interessati al personaggio di Adriano, ma probabilmente riterranno poco piacevole lo stile animato. Il risultato è che nessuno guarderà Adrian, e da questo punto di vista credo che lo share televisivo appoggi a pieno la mia teoria.

Dati tratti da Wikipedia

Conclusioni

Non voglio che passi il messaggio sbagliato. Io ho adorato Adrian – La Serie Evento, e non cambierei nulla. Se fosse stata fatta meglio, probabilmente, la avrei abbandonata al primo episodio. Il fatto che sia così terribilmente sbagliata (e vi garantisco che quello che ho scritto è solo la punta dell’iceberg) la rende invece un’esperienza quasi mistica che tutti, almeno una volta nella vita, dovrebbero fare. Ringrazio quindi pubblicamente Celentano per questo lavoro e colgo l’occasione per chiedere a Mediaset di rendere disponibile questa perla della televisione in digitale o in copia fisica, magari su blu-ray. Perché, ahimè, al momento è assolutamente introvabile.

PS. Quasi mi dimenticavo, il costo di produzione di Adrian è stimato tra i 20 e i 28 milioni di euro.


Radio Bicocca

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