Sabato 12 maggio si è svolta la finale dell’Eurovision Song Contest 2018 presso l’Altice Arena di Lisbona in Portogallo. A trionfare è stata la cantante israeliana Netta Barzilai con il brano “Toy” che trae ispirazione dallo spirito e dalle battaglie condotte dal movimento #Metoo contro le molestie e la violenza sulle donne. Nel testo la cantante israeliana si rivolge direttamente agli uomini ricordando loro che le donne non sono giocattoli ma meravigliose Wonder Woman.
Alle spalle di Israele si è classificato Cipro con la cantante Eleni Foureira che si è esibita sulle note della canzone “Fuego“, già in rotazione radiofonica anche in Italia. Terzo posto per l’Austria con Cesar Sampson e la sua “Nobody But You“.
Quinti nella classifica finale Ermal Meta e Fabrizio Moro con il brano “Non mi avete fatto niente” con il quale si erano aggiudicati la vittoria all’ultimo Festival di Sanremo. I due cantautori sono stati premiati dal televoto secondo cui l’Italia si sarebbe classificata in terza posizione. La loro performance è stata accompagnata da una grafica che mostrava le parole del testo tradotte via via in lingue diverse. “Siamo felicissimi. Abbiamo dato tutto e la canzone è arrivata alle persone – commenta Fabrizio Moro dopo la finale – Questa era l’unica cosa importante per noi“.
Nel corso della serata si sono esibiti 26 paesi: 10 qualificati durante la prima semi-finale, altri 10 durante la seconda e 6 finalisti di diritto tra cui il Portogallo, paese ospitante di questa edizione grazie alla vittoria di Salvador Sobral dello scorso anno, e i così detti “Big five” ovvero i paesi che per primi hanno sostenuto economicamente l’Unione Europea di Radiodiffusione ovvero Regno Unito, Italia, Germania, Spagna e Francia.
Il vincitore è stato decretato grazie al voto congiunto di giurie nazionali e pubblico da casa, ciascuna delle quali ha contribuito per il 50% al voto finale. Come ogni anno, né le giurie nazionali né il pubblico da casa hanno potuto votare per il proprio paese.
Anche Radio Bicocca era presente alla manifestazione grazie agli inviati speciali Chiara e Carlo che hanno ascoltato le performance dei 26 paesi in gara direttamente da una festosa ed entusiasta sala stampa.
“Quello che mi ha colpito di più – racconta Chiara – è stata la presenza di molte persone provenienti da tutti i paesi in gara e soprattutto il fatto che tra di loro non ci fosse competizione. Tutti avevano attraversato un sacco di nazioni per partecipare all’Eurovision e per stare nella sala stampa solo per il gusto di conoscere persone di altri paesi, di socializzare e di fare domande per rispondere alle proprie curiosità. Questa è stata sicuramente la cosa più bella: non c’era conflitto tra le nazioni”.
In sala stampa l’accoglienza e l’atmosfera non potevano essere migliori di così e i nostri due inviati hanno socializzato e conosciuto molti giornalisti degli altri paesi partecipanti. “Nella sala stampa ci siamo trovati molto bene anche perché non eravamo i più giovani, ma c’erano anche altri ragazzi della nostra età. In ogni caso anche gli altri giornalisti, quelli più esperti e che avevano partecipato anche ad altri Eurovision, sono stati molto cordiali con noi – riferisce Carlo– e ci hanno fatto domande sulla nostra passione e sulla radio. Ci chiedevano se era la nostra prima partecipazione al festival e poi ci dicevano che visto l’entusiasmo che avevamo non sarebbe stata sicuramente l’ultima. La cosa bella della sala stampa era vedere le persone camminare con il proprio telefono e capire poi che tutti stavano facendo dirette sui social. Un po’ inquadravano la sala stampa, un po’ loro stessi, un po’ spuntavano dal nulla e ti facevano domande chiedendoti in diretta qualche pronostico sulla vittoria oppure di cantare la canzone dell’Italia”.
Di seguito vi lasciamo la playlist che contiene tutti i brani di questa edizione, buon ascolto!
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