Benvenuti a Fantasy Island, un luogo magico dove ogni desiderio diventa realtà! Venite signori, e preparatevi ad un’esperienza unica al mondo dove ogni vostra fantasia prenderà vita! L’unica regola è quella di aspettare la naturale conclusione di ogni desiderio perché l’isola è imprevedibile e, a volte, le avventure dei visitatori possono prendere una strana piega…
Con questo breve incipit si può riassumere tranquillamente la trama di quello che, per certi versi, si è rivelato un horror inaspettato. Innanzitutto, le atmosfere caraibiche sono affascinanti, nonostante sia sempre presente un livello di tensione di fondo che ci terrà sulle spine anche quando, apparentemente, tutto sta andando per il verso giusto. La giungla come ambientazione ricorda molto i vecchi film sui cannibali diretti dai grandi registi dell’horror italiano. Cannibal Holocaust e Ultimo Mondo Cannibale, tanto per dirne un paio, hanno in comune con questo Fantasy Island la capacità di rendere un luogo magnifico il più inospitale del mondo, facendo presagire allo spettatore che la morte è vicina. E ci osserva.
Il fatto che il film sia prodotto dagli stessi autori di Scappa-Get Out e Halloween non mi stupisce e, anzi, mi rende molto sollevato. Il film a ben vedere è un mix tra le due pellicole appena citate: dalla prima viene presa ispirazione per l’intreccio narrativo articolato e i numerosi colpi di scena, dal secondo invece viene sfruttata l’anima slasher che porterà incontro a morte certa (o forse no?) i nostri sventurati protagonisti.
Uno dei punti di forza è sicuramente il mix di diversi stili cinematografici, dal film di guerra all’horror, dal thriller psicologico al dramma familiare. Il tutto, sempre, con una punta di ironia che aiuta a sdrammatizzare alcune sequenze. La violenza visiva è ridotta al minimo e, di sangue versato, ne vedremo ben poco. Non aspettatevi quindi dei mattatoi alla Saw quanto, piuttosto, un buon thriller psicologico che vi farà scervellare per capire come risolvere l’enigma dell’isola.
Passiamo ora alle note dolenti.
Il cast. Sebbene Michael Peña mi sia molto simpatico, devo dire che in questa pellicola non ha di certo brillato e, come lui, anche il resto del cast non mi ha particolarmente convinto. In generale, il problema dei personaggi è quello della mancanza di carisma associata a stereotipi fin troppo marcati: la coppia di sballati, la ragazza sexy, il soldato esaltato ecc. Tutti stereotipi che da anni ci vengono propinati e che, per l’ennesima volta, saremo costretti a sopportare.
In conclusione, a parte qualche piccola nota di disappunto sul cast, ho trovato questo Fantasy Island un thriller interessante ed inedito, un horror che ti tiene attaccato alla poltrona fino alla fine. Consigliato caldamente a tutti coloro che sentono l’impellente bisogno di una vacanza invernale ai Caraibi.
0 Comments