Cheyenne. Gange. Monolocale. Riserva Naturale. Questi sono i quattro singoli estratti dal nuovo album di inediti di Francesca Michielin in uscita il 13 marzo.
La giovane cantante veneta, che vanta alle spalle già tre dischi, si è preparata al grande ritorno musicale con diverse iniziative. Dopo il primo live dal Rocket di Milano feat Shiva per la presentazione di Gange, erano in programma altri due live di promozione ma, causa COVID-19, si è optato per una live streaming direttamente dalla Triennale insieme ai Coma Cose.
La direzione stilistica intrapresa dalla Michielin non è univoca, principalmente rimane sull’onda dell’elettro-pop incrinata alla trap con una nota di rock leggero. Sono in tutto dieci i nuovi brani contenuti nell’album, composti dalla cantante stessa insieme ad altri artisti come Mahmood, Shiva, Dardust, Elisa, Tommaso Paradiso, Federico Zampagnlione e moltissimi altri.
Stato di natura è in pieno stile Maneskin e vede infatti la partecipazione degli stessi, la Michielin prova a rendersi più graffiante ma la veste pop le si addice di più.
E se di pop vogliamo parlare allora immergiamoci nella restante tracklist ad eccezione di Gange, Yo no tengo nada e La vie ensamble.
Gange, ft. con l’emergente trapper Shiva, è il risultato che pop e trap possono stare nella stessa canzone e funzionare. E sulla stessa scia troviamo Yo no tengo nada, ft Elisa e Dardust; è un brano insolito e soprattutto inaspettato visto lo stile che ha mantenuto negli anni Elisa dove qui, invece, la ritroviamo a dilettarsi a cantare con l’autotune. Infine La vie ensamble, un pezzo particolare grazie al duetto in francese tra la Michielin e Max Gazzè.
Gli altri brani Cheyenne ft. Charlie Charles, Leoni ft Giorgio Poi, Star Trek ft. Carl Brave, Monolocale ft. Fabri Fibra, Sposerò un albero ft. Gemitaiz, Riserva Naturale ft. Coma Cose ed Acqua e Sapone ft. Takagi & Ketra e Fred De Palma provengono tutti dalla stessa radice, ricordano in parte le melodie di 2640, ma ognuna mantiene con un taglio sonoro diverso. Ecco questo album vuole essere una raccolta mista e sperimentale, dove l’ascoltatore decide in base al suo mood da cosa farsi accompagnare durante la giornata. Francesca si è così divertita ad abbracciare nuovi sound insieme a dei pilastri della musica attuale.
Dichiara infatti la cantante:
“Questo album è volutamente eterogeneo. Il mio ultimo disco è stato molto personale ed ermetico per alcune cose. Non ho voluto ripetermi pertanto ho pensato ad un disco sperimentale facendolo diventare un progetto collettivo uscendo così dalla mia dimensione individuale. L’intento di questo progetto è stato di creare qualcosa che potesse far riflettere sulla forza della comunità. Sono contenta che anche gli stessi artisti partecipanti abbiano voluto giocare con me in questa sperimentazione.”
Tra i mille hobby come lo sport, la carriera al conservatorio, i viaggi… quand’è che Francesca tornerà live? Per ora non si parla ancora di tour ma di certo c’è la data del 20 settembre al Carroponte. I biglietti sono acquistabili esclusivamente su TicketOne.
0 Comments