Hair, il grandioso ritorno degli Hippie ad Assago


Hair, spettacolo e simbolo della rivoluzione hippie, torna finalmente sul palco per quattro serate uniche, dal 3 al 6 ottobre presso il Teatro della Luna. Le date scelte non sono casuali ma coincidono con il cinquantesimo anniversario dalla prima rappresentazione italiana di questo cult teatrale. La precedente versione vedeva come protagonisti dei giovanissimi Teo Teocoli, Loredana Bertè e Renato Zero, guidati dalla sapiente regia di Victor Spinetti.

L’originale musical risale all’ormai lontano 1967 ed è stato scritto da James Rado e Gerome Ragni, in collaborazione con il compositore Galt MacDermot. La storia è quella di una comune di hippie che si oppone al governo e alla guerra del Vietnam, professando la pace e vivendo una vita da bohemien nella New York di quegli anni. Nello specifico, seguiremo le vicende di Claude Bukowski, un giovane polacco emigrato negli Stati Uniti che cerca di sottrarsi dalla chiamata alle armi.

Il cast di Hair è composto da giovani promesse del teatro: Stefano Limerutti, Gennaro Pelliccia e Vittoria Brescia sono solo alcuni dei protagonisti, ma ogni performer in scena meriterebbe di essere citato e ringraziato per questo coloratissimo ed affascinante spettacolo. Musicalmente, lo spettacolo è di altissimo livello, sia per la bravura dei cantanti sia per la scelta di suonare tutta la colonna sonora dal vivo. Ogni singola canzone è in grado di regalare emozioni, partendo dalla prima traccia, Aquarius, fino ad arrivare a Let The Sunshine In, maestosa traccia conclusiva dell’opera.

Il mio tributo vuole rendere omaggio all’opera-rock simbolo del pensiero “hippie” – spiega il regista Simone NardiniIn quegli anni si formavano gruppi di ragazzi e ragazze che trascorrevano il tempo senza inibizioni e accompagnavano la protesta contro le sofferenze della guerra con il grido di “Sesso, Droga e Rock’n’Roll”.

La potenza del musical non risiede solamente nella musica e nelle coreografie ma anche, e soprattutto, nel messaggio che viene lanciato. Se alla fine degli anni ’60 gli hippie urlavano contro la guerra, oggi i giovani si ribellano contro il cambiamento climatico e l’inquinamento, un parallelismo tanto distante nel tempo quanto vicino nei concetti. Non a caso le prime immagini dello spettacolo sono stralci di telegiornali che riportano il presidente Trump e nel corso della serata più volte ci saranno denunce sociali verso l’establishment.

Curiosità: non solo teatro ma anche cinema, nel 1979 Milos Forman, già acclamato dalla critica dopo Qualcuno volò sul nido del cuculo, dirige la versione cinematografica di Hair che, rispetto all’opera teatrale, si concentra maggiormente sullo stile di vita sregolato di questi giovani.

Oltre a Milano lo spettacolo sbarcherà in Svizzera, a Bolzano, Bari, Taranto e Torino.

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