Oggi parliamo di ICYMI: l’album che sa di romanzo uscito i primi di settembre.
Tutto comincia la mattina del 3 giugno 2022, quando un link YouTube attraversa lo spazio virtuale di WhatsApp e raggiunge uno stretto appartamento dimenticato da Dio – il mio – approdando tra le notifiche di un REDMI Note: è Modern Warfare, la nuova canzone di EDEN. Il pezzo annuncia il ritorno dell’artista sulla scena musicale dopo un anno di silenzio.
Tre mesi densi di eventi passano veloci, stile timelapse. L’8 luglio esce Balling, il 12 agosto Sci-Fi, poco dopo EDEN annuncia l’uscita del suo album ICYMI (In Case You Missed It) e le tracce di cui è composto. La tracklist conta undici pezzi scritti e prodotti dal dublinese Jonathon Ng, Jon per gli amici e EDEN per i fan. Il 9 settembre, un venerdì, è finalmente disponibile ovunque l’album. Ma di cosa parla? E perché si tratta di una rivoluzione microcosmica? Scopriamolo assieme.
Perché dovresti ascoltare ICYMI?
Perché è inutile leggere di sensazioni che non hai prima provato. Quindi, se ancora non l’hai fatto, apri Spotify (senza chiudere qui) e ascolta ICYMI. Un consiglio: segui l’ordine delle tracce e tieni la mente aperta.
Fatto? Bene. Allora possiamo fare due chiacchere in merito. La prima volta che ho sentito ICYMI stavo pulendo i pavimenti del mio appartamento dimenticato da Dio. Volume al massimo, cellulare appoggiato sul tavolo della cucina, faccia tipica di chi deve pulire senza averne voglia. Ma quel preciso giorno non credo di aver mai lucidato le piastrelle tanto a lungo, solo per sapere come andava a finire questa storia.
Storia di Jonathon
Che si tratta di una storia te ne accorgi nei primi dieci secondi di A Call, in cui la voce parlata di EDEN cuce assieme frammenti disordinati presi della sua infanzia e adolescenza creando una trapunta piena di frasi esistenzialiste. Cose a cui realizzi di aver pensato in passato, ma senza averle sapute vocalizzare.
If we act like things are not spiraling out of hand
EDEN
Does that make them so?
If a thought goes unspoken, does that erase it?
Il pezzo finisce e comincia Balling, lo stacco non si sente grazie alla continuità della base musicale. Ci ritroviamo immersi nella vita privata di EDEN che canta della perdita. Racconta delle difficoltà e del percorso che imbocca per affrontare situazioni simili. Ci mette al corrente dei suoi amici che si trasformano in luoghi, la fatica di essere presente ovunque in una volta sola. In qualche modo questi tre minuti passano e il disorientamento continua. Questa volta (in Sci-Fi e Modern Warfare) il ritmo diventa più veloce, ti fa venir voglia di cantare. «Se solo sapessi le parole» pensi. Ma ancora non le hai memorizzata, quindi ti limiti a ballare.
A Waiting Room ti chiedi se l’album sia una storia triste. Nel caso, chiedi al tuo cuore di accogliere il dolore, di fargli spazio e di provare ad accettarlo. Però al minuto 00:57 realizzi che parla della vita e come reagire ad essa. Per essere più precisi parla della vita di Jonathon Ng scritta e cantata da EDEN.
Dopo PS1 e a metà di Call Me Back credi di aver capito qualcosa. Ti dici che ICYMI è un po’ di tutto ma puoi classificarlo: riconosci una base EDM mista a pop e R&B alternativa. Poi, però, parte Duvidha e scopri che EDEN canta in un’altra lingua. Letteralmente. Nello specifico è hindi.
ICYMI: il finale
A questo punto mi prendo una pausa meritata, accendo il fuoco e metto la moka sul fornello. Faccio ripartire Duvidha per capire casa dice la voce della ragazza all’inizio del brano. Le prime frasi sono incomprensibili. La successiva, invece, è scandita bene.
Kabhi ek baat acchi lagti hai, kabhi dusri (A volte ti piace una cosa/versione dei fatti, a volte l’altra).
L’acqua sale e la stanza si riempie dell’odore che associo alle sei di mattina. Stacco le cuffie, metto il telefono a faccia in giù e lascio che inizi Elsewhere mentre sorseggio il caffè bollente. Le parole sbattono contro le pareti, mi rimbalzano addosso e scivolano sotto il tavolo. EDEN fa una confessione: “I don’t want the things I love no more. It’s cutting me up.”
Non ascolto Reaching 2, la guardo. Le immagini danno il tempo al pezzo, la cadenza ti fa capire che sei giunto al traguardo. Questa è la fine. O forse l’inizio, è una questione di prospettive. Lo schermo del cellulare decomprime tutte le emozioni schiacciate tra la gabbia toracica e gli organi. Provi il piacere tipico di quando hai letto l’ultima parola dell’ultima pagina numerata di un libro. Arrivi al punto e annunci al vuoto intorno «finito!».
Postfazione
Jonathon Ng è tornato alle origini con ICYMI. Durante quello che sembrava il suo anno di “riposo e oblio” si è, in realtà, impegnato a fare l’archeologo (come lui stesso una volta si è definito). Sarebbe più corretto dire che ha scavato tanto il suo passato quanto la terra per separare le pietre preziose dal fango e metterle da parte. Il sottotono EDM con qualche nota pop dell’opera si mescola con il suo stile di scrittura dando origine a un genere del tutto particolare: il suo. In Case You Missed It è un manuale (personale e fatto di periodi ipotetici) su come affrontare la vita. Non è un album di stato, ma di processo il cui ascolto ti porta a una profonda riflessione interiore.
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Najczęstszymi przyczynami niewierności między parami są niewierność i brak zaufania. W czasach bez telefonów komórkowych i Internetu kwestie nieufności i nielojalności były mniejszym problemem niż obecnie.