Si è conclusa lunedì 13 gennaio la tre-giorni di inaugurazione di Parma 2020. Fra camminate, mostre, concerti ed opere liriche, la città emiliana ha aperto al meglio l’anno che la vedrà capitale italiana della cultura. Il lungo weekend dei parmigiani si è aperto sabato con il discorso del sindaco Pizzarotti, e si è concluso lunedì, giorno di Sant’Ilario, patrono della città. Domenica si è tenuta la cerimonia ufficiale, con la partecipazione del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
Musica, Arte e Gastronomia, ma non solo
Parma, con poco più di 197 mila abitanti, è la seconda città dell’Emilia-Romagna. Dal 2002 è sede dell’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare, meglio conosciuta come EFSA, e dal 2015 può vantare il titolo di Città Creativa UNESCO per la Gastronomia. I motivi della sua grandezza culturale sono però da ricercare altrove.
Parma è la città di due dei più grandi compositori della storia del nostro paese, Giuseppe Verdi ed Arturo Toscanini, ma anche dei due celebri pittori, il Parmigianino e il Correggio, e di due capolavori architettonici come il Duomo e il Battistero. È la patria del Parmigiano Reggiano e del Prosciutto di Parma, ma anche sede di due enormi aziende del settore alimentare, la Barilla e la Mutti, oltre che di tutte le altre eccellenze culinarie. Il culatello di Zibello, il salame di Felino, la spalla cotta di San Secondo, gli anolini in brodo e i tortelli d’erbetta, sono solo alcune. È stata il gioiellino prima dei Farnese e poi di Maria Luigia, passando per i Borbone. Infine, è stata la città dove molti grandi campioni ed allenatori del nostro calcio hanno trovato il contesto perfetto per consacrarsi: Sacchi, Ancelotti, Cannavaro, Buffon, Thuram, Adriano e tanti altri. Insomma, la cultura, in tutte le sue possibili declinazioni, non manca.
La città di Parma fu fondata dai Romani nel 183 a.C. ed il suo nome deriva dal tipico scudo rotondo utilizzato dai legionari dell’esercito. Quest’anno, quello scudo rotondo è chiamato a difendere la cultura del Belpaese. Così, i parmigiani non hanno nemmeno avuto il tempo di smontare alberi di Natale, presepi e luminarie, che era già ora di iniziare i preparativi per l’inaugurazione di un evento storico. In una manciata di giorni Parma si è spogliata del suo abito natalizio e si è rivestita con quello più elegante, quello delle grandi occasioni. In un batter d’occhio si è fatta trovare pronta ad essere, a detta del presidente Mattarella, vetrina dell’Italia e sempre più città europea.
L’inaugurazione di Parma 2020
Le danze si sono aperte sabato 11 con la parata in giallo People of Parma, conclusa dal discorso del sindaco Pizzarotti. Domenica 12 è stata la volta del Presidente della Repubblica, che ha presenziato alla cerimonia istituzionale che si è tenuta al Teatro Regio. Sempre al Regio, in serata, è andata in scena la Turandot di Puccini. “La cultura definisce il segno distintivo di ogni comunità ed è tutt’altro che una condizione statica e inerte, perché si nutre di creatività e confronto” – ha spiegato Mattarella. Le cerimonie si sono chiuse lunedì 13, il giorno del patrono della città, Sant’Ilario. Per l’occasione, la Barilla ha distribuito più di 5000 scarpette, il dolce tipico della festività. La giornata è terminata in Duomo, con la Petite Messe Solennelle di Rossini.
Contemporaneamente, a qualche centinaia di metri, allo stadio Ennio Tardini, il Parma batteva il Lecce nel posticipo della ventesima giornata di Serie A. La partita è capitata forse casualmente, o forse no, proprio in concomitanza con l’inaugurazione del suo anno da capitale della cultura italiana. Gervinho e company hanno voluto mettere la ciliegina sulla torta. Hanno portato a casa i tre punti, portandosi ad una sola lunghezza dal sesto posto, occupato dal Cagliari, che garantirebbe l’accesso all’Europa League. A Parma non osano nemmeno sperarci. Però chissà che in questo speciale 2020 per la città ducale, sport e cultura non decidano di fondersi per dare vita ad una nuova, travolgente Marcia Trionfale del Parma.
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