Intervista | Ancora più bello: il cast si racconta


ancora più bello

In seguito al successo del film Sul più bello, prodotto della Eagle Pictures e distribuito nel 2020 prima su Amazon Prime e successivamente nei cinema, esce giovedì 16 settembre in tutte le sale cinematografiche il sequel: Ancora più bello.  

Un cast di conferme e di novità che Radio Bicocca ha avuto l’onore di incontrare e intervistare.

Ludovica Francesconi interpreta Marta, una ragazza eccentrica che combatte contro una malattia rara utilizzando l’ottimismo e l’autoironia. Indiscussa protagonista della saga, nel secondo capitolo si è lasciata alle spalle la relazione con Arturo, il protagonista maschile di Sul più bello, e si è inaspettatamente innamorata di Gabriele.

Marta è un personaggio che incarna la speranza dei bambini e adolescenti che soffrono di patologie gravi. Com’è stato indossarne le vesti?

Sinceramente, ho avvertito un certo peso. Per quanto nel primo film io abbia parlato con una pneumologa, abbia incontrato ragazzi malati di fibrosi, non ero preparata a ciò che è avvenuto dopo il successo del primo capitolo. Vedere che molti ragazzi e ragazze sui social si confidavano con me, mi raccontavano le loro disavventure e i loro problemi ha reso più difficile riprendere i panni di Marta, perché non volevo deluderli.  

Perché pensi che nessuno creda a Marta quando dice di essere stata lei a rompere la relazione con Arturo?

Pensando agli stereotipi e ai canoni di bellezza si fa fatica a pensare che una ragazza anticonvenzionale si possa volontariamente lasciar scappare il belloccio della situazione. In realtà è giusto quello che dice Marta, cioè che gli opposti si attraggono però alla fine si lasciano, perché ci si rende conto che quello che si cerca è qualcuno di molto più simile.

Bacia meglio Gabriele o Arturo?

Citando il film: ‘Gabriele bacia decisamente molto meglio.’

Giancarlo Commare è un’aggiunta al cast. Interpreta Gabriele, un artista romantico, spregiudicato che deve temporaneamente trasferirsi a Parigi per il lavoro dei suoi sogni.

Partecipare a un film è una cosa, partecipare a un sequel è un’altra, presenta più difficoltà. Com’è stato aggiungersi a un cast già affiatato?

I timori c’erano all’inizio, come la grinta e la voglia di entrarci appieno. Appena arrivato ci siamo ‘annusati’, ci siamo studiati, per poco perché sin da subito ci siamo piaciuti, e poi in maniera molto fluida e naturale sono nati dei rapporti che sono cresciuti nel tempo. La sintonia e il feeling che si sono venuti a creare, parlo soprattutto con Ludovica, abbiamo cercato di portarli in scena. Spero che questo si possa avvertire.

Sei uno degli attori emergenti del panorama italiano. Abbiamo avuto modo di apprezzarti anche in Maschile singolare e in Skam Italia. Senti crescere la responsabilità?

Essere un attore, per come lo concepisco io, è una responsabilità. Interpretare qualcun altro è il mio lavoro e lo devo fare al meglio, perché se lo spettatore deve immedesimarsi in ciò che porto in scena non posso farlo in maniera superficiale. La mia parte la studio nei minimi dettagli, per arrivare a una certa precisione. Dal punto della visibilità senti di dover comunicare qualcosa, che è a suo modo una responsabilità bella. Mi sono sentito una fonte d’ispirazione. Me lo hanno detto in molti, io ancora non riesco a crederci. Chi mi dice che grazie a scene viste o battute sentite o azioni compiute da me ha trovato risposte ad alcuni suoi problemi.  

Jozef Gjura è Jacopo, esperto di moda e migliore amico di Marta, nonché coinquilino.   

Il tuo personaggio, Jacopo, in Ancora più bello fa il salto. Se in Sul più bello, il primo capitolo, è solo un personaggio di supporto alla storia di Marta ora ne diventa protagonista di una tutta sua. Con un approfondimento del personaggio, può capitare che il ruolo stia stretto. Ti senti vicino a Jacopo o è stato difficile immedesimarti in lui?

In Sul più bello sia Jacopo che il personaggio di Federica (interpretato da Gaja Masciale n.d.r.) sono molto sfumati, solo dopo la fine delle riprese gli sceneggiatori si sono accorti che necessitavano di essere approfonditi. Con il sequel mi sono anche fatto conoscere da Roberto, lo sceneggiatore, quindi lui me lo ha un po’ cucito addosso, mi ci sono ritrovato, soprattutto nell’ironia e nella autoironia. Lo ha creato a su misura proprio per me, ecco. Così sono riuscito a divertirmi e a esprimere tutti i sentimenti di questo personaggio che ha ancora tanto da dare.

Jenny de Nucci è una delle guest star del secondo capitolo. Rebecca, il suo personaggio, è un po’ un alter ego. Entrambe sono influencer conosciute e ammirate da tutti che devono vedersela con uno stereotipo.

Ti chiedo quello che ho chiesto prima a Giancarlo. Com’è stato aggiungersi a un cast già affiatato?

Dovete sapere che io ho visto il primo capitolo molto dopo l’uscita nei cinema. Un giorno non sapevo cosa fare e l’ho guardato. Che il cast fosse molto coeso l’avevo notato subito, si percepiva una forte unione, ho immaginato che fuori dal set ci fosse un rapporto d’amicizia. Quando la settimana dopo averlo visto mi è arrivato il provino per il sequel la prima preoccupazione è stata proprio ‘Come faccio a inserirmi in un gruppo già molto unito?’ La seconda, vista la coincidenza troppo azzeccata, è stata che potesse esserci qualcuno che mi stesse spiando. Invece, al primo incontro mi hanno accolta a braccia aperte, come fossi parte della famiglia, e abbiamo iniziato a vederci anche fuori dal set. Siamo diventati amici.

Come descriveresti il tuo personaggio? Ti rispecchi in Rebecca?

Il mio personaggio è un cliché a cui hanno dato vita, è come la gente si immagina una influencer. In Italia ancora non si accetta il fatto che essere una influencer sia una vera e propria professione. Rebecca è una diva super esplosiva, io sono a mio agio tra la gente però non sono espansiva come lei.

Pensi che come Rebecca anche tu potresti innamorarti di una persona ‘non convenzionalmente bella’?

Non ho standard in amore. Puoi anche essere un tombino ma se mi fai ridere il mio cuore è tuo. Tendo spesso ad avvicinarmi emotivamente a persone senza dare importanza a come appaiono. Non voglio fare l’ipocrita. Davvero, se mi stimoli, mi intrattieni, hai vinto tutto.  

Claudio Norza è il regista e lo sarà anche del terzo capitolo, già filmato, in uscita prossimamente a febbraio 2022 con il titolo Sempre più bello.

Secondo lei un attento spettatore riuscirebbe ad accorgersi del passaggio di testimone avvenuto tra lei e Alice Filippi (regista del primo capitolo della saga n.d.r.)? Crede cioè di aver dato il suo tocco?

Io ho amato il primo film, ma ho un modo completamente diverso sia di girare che di comporre la messa in scena. Abbiamo due mani diverse, una sensibilità diversa. Io mi sono ritrovato a riprendere un filo già tracciato da Alice, a cui ho dato continuità perché se lo meritava. Ovviamente aggiungendo del mio.

Ludovica Francesconi e Giancarlo Commare

Dopo aver visto il film in anteprima posso dire che Ancora più bello è un film fresco, che alterna comicità e serietà con una semplicità spiazzante. Tra le tematiche rappresentate ci sono anche la violazione della privacy, la violenza sessuale, la dipendenza, la caducità della vita, eppure questi mattoni sono trasformati in pesi piuma. L’ora e mezza di durata passa alla svelta e uscendo dalla sala non vedi l’ora di scoprire cosa potrebbe accadere nel seguito.


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