Oltre tutto l’amore che c’è è il titolo del nuovo singolo di Andrea Vigentini. Cantautore, autore e musicista, dal 2016 al 2018 Andrea si è esibito su palchi italiani ed europei come chitarrista e corista di Ermal Meta. Terminato l’impegno live, ha cominciato a lavorare al sul album d’esordio anticipato dai singoli Magari, Come va a finire, Come l’Estate, Un Giorno Semplice e Dall’altra parte del cielo.
Il 20 novembre è uscito il tuo nuovo singolo Oltre tutto l’amore che c’è. Come e quando è nato questo brano?
Oltre tutto l’amore che c’è è una canzone nata tre anni fa per caso come tutte le altre. Mi ricordo di aver scritto e registrato il ritornello una sera rientrato in hotel dopo un concerto. Poi l’ho ritrovato tra le note audio qualche mese dopo e siccome mi piaceva ho deciso di svilupparlo. All’inizio c’era soltanto la frase intera del ritornello che dice: “Oltre tutto l’amore che c’è, oltre tutte quante le distanze” e niente altro. Da lì ho poi costruito la canzone.
Questa canzone parla di distanze che vengono però colmate grazie all’amore. Pensi che sia un brano anche adatto alla situazione che stanno vivendo molte persone in questo periodo?
Si diciamo che il testo e il racconto del brano cadono a fagiolo, non è una cosa voluta e non è stata nemmeno una scelta paracula. Tra i pezzi che avevo questo era quello più invernale come mood visto che è una ballad e quindi lo abbiamo scelto come singolo. In più chiaramente la coincidenza del periodo ha voluto, nostro malgrado, che il racconto fosse più attuale che mai. Anche se comunque amori a distanza ci sono stati e ci saranno sempre, persone separate da una distanza momentanea data magari da un viaggio di lavoro o da un periodo di tempo breve oppure ci sono tante coppie che vivono proprio storie lunghe a distanza e oggi probabilmente ancora di più.
Questo brano è stato pubblicato a circa un anno di distanza da Dall’altra parte del cielo. Cosa hanno in comune questi due brani?
Entrambe le canzoni sono state scritte nello stesso periodo, a novembre del 2017 0 2018, non ricordo precisamente l’anno visto che questo 2020 ci ha un po’ privati dei riferimenti temporali costringendoci a fare le stesse cose per mesi; l’anno si è praticamente fermato a Sanremo e da lì in poi il tempo ha cominciato a scorrere diversamente. Oltre al periodo in cui sono state scritte hanno in comune il mood, sono entrambe ballad, Oltre tutto l’amore che c’è è forse una ballad ancora più ballad se possibile, un po’ più classica e fuori dal tempo, la mia è quasi una canzone da artista di altri tempi.
Come è cambiato il tuo lavoro a seguito dello scorso e di questo lockdown?
La mia attività di musicista live si è fermata a gennaio mese in cui mi sono esibito durante uno showcase. Da lì il vuoto fino a giugno quando ho partecipato ad un evento in streaming e fino ad ottobre quando sono stato ospite al concerto di Pierdavide Carone. In questo periodo mi sono trovato come tutti a dover fare molte attività via streaming. Anche durante la Milano Music week ho suonato online, l’anno scorso ho partecipato suonando live allo Zog quest’anno invece tutto in streaming.
Per quanto riguarda l’attività di autore ho continuato a scrivere a fasi alterne perché all’inizio a marzo tutti avevamo un grande entusiasmo e voglia di fare corsi di cucina, cantare, suonare, leggere i libri che non avevamo mai letto e cose simili. Quindi anche per quanto riguarda la scrittura all’inizio avevo voglia di scrivere canzoni nuove e di organizzare collaborazioni attraverso chiamate su Skype. Poi dopo due o tre settimane questo entusiasmo si è un po’ placato perché comunque ti mancano gli stimoli e ti trovi in uno stato mentale in cui ti dici: “ok scrivo questa canzone ma per che cosa, a fronte di cosa? Tanto non potrò suonarla o se voglio darla ad un altro artista comunque i dischi in questo momento non stanno uscendo”. Ora la sto affrontando diversamente perché anche se oggi siamo messi forse come a marzo per quanto riguarda pandemia e numero di contagi siamo comunque un po’ più liberi e gli addetti ai lavori in tutti i campi stanno cercando di prendere le misure con queste nuove regole e modalità. La musica ad esempio pian piano sta ricominciando e continuando, si organizzano e progettano live via streaming, i dischi escono nonostante tutte le limitazioni del caso.
A proposito di dischi i tuoi brani verranno poi raccolti in un album?
Pensando al mio album mi viene in mente che forse Ben Hur l’hanno realizzato in meno tempo, a confronto la realizzazione di Ben Hur è durata quanto un blitz. Questo perché l’album è pronto e registrato da più di un anno poi per una serie di cose, tra cui non ultima il Covid che ha bloccato il mondo da marzo in poi, non è ancora stato pubblicato. Un progetto come il mio non ha lo streaming dalla sua parte, non sono uno che va primo nelle playlist quindi per me vale tutto un altro campionato che è quasi quello di andare porta a porta, di suonare e fare le presentazioni anche nelle città più piccole con 20-40 persone per costruire man mano un pubblico. Se viene a mancare tutta questa parte del poter andare a suonare live anche in acustico e in posti piccoli per farsi conoscere e fare esperienza è quasi inutile pubblicare un album. Quindi sì, uscirà un disco che chiaramente in questi mesi è invecchiato perché è stato registrato tempo fa, nel frattempo alcuni brani sono stati pubblicati come singoli. Per questo motivo quando uscirà conterrà anche canzoni nuove perché il mondo e così anche la musica si sono evoluti e altrimenti rischierei di pubblicare un disco ormai anacronistico. In più le mie canzoni appartengono ad un genere un po’ distante da quello dei brani più recenti, ma volutamente nel senso che credo che ci sia un pubblico per tutto e quindi non per forza devo fare la trap anche se la ascolto. Però in ogni caso inserirò dei nuovi brani che magari si avvicinano un po’ di più all’attualità.
Oltre all’album quali sono i tuoi progetti futuri?
Sicuramente se verrà pubblicato l’album ci saranno una serie di progetti e iniziative legate alla sua promozione. Ad esempio ad ottobre, per assurdo, erano forse avvantaggiati gli artisti meno conosciuti perché nei locali piccoli potevano suonare rispettando tutte le norme di distanziamento. Quindi, se ci troveremo in una situazione del genere, cercheremo di fare tutto quello che si potrà fare e di portare in giro un po’ di musica nuova sperando di avere in futuro più spazi a disposizione per tutti perché ci sono tour interi organizzati anche per riempire stadi che sono bloccati da più di un anno.
Ringraziamo Andrea Vigentini per la disponibilità, di seguito alcuni link utili per seguirlo e rimanere aggiornati sulla sua musica:
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