Alla fine di gennaio gli In June hanno pubblicato Years, primo singolo della band romana composta da Dan cantante e chitarrista, Pierpaolo al basso e Mara alla batteria, mentre il 27 marzo ci hanno regalato After Midnight, un brano dal mood rock malinconico con un crescendo micidiale che sconquassa le viscere.
Noi di Radio Bicocca abbiamo avuto l’onore di chiacchierare amabilmente con Dan, frontman degli In June.
Raccontaci com’è nata After Midnight.
Questo singolo rappresenta l’altra faccia del nostro progetto, perchè ha una vena un po’ più rock-arrabbiato rispetto a Years. Parla delle indecisioni, delle scelte della vita, dei dubbi che attanagliano tutti, soprattutto in giovane età, e che ti mettono davanti a dei quesiti, a dei bivi, e quindi racconta anche della difficoltà nello scegliere la strada da intraprendere.
E del videoclip che cosa ci puoi raccontare?
È stato girato in varie parti di Roma, come il Pigneto, le zone di San Lorenzo, la tangenziale est, l’EUR, Fiumicino, Piazza Bologna, e racconta il viaggio mentale del protagonista che si immagina, vagando da solo per la città di notte, come sarebbe la sua vita se avesse intrapreso strade diverse. Alla fine del video torna alla scena iniziale ed è come se decidesse di rimanere con i piedi per terra e torna a sedersi con i suoi amici come se non fosse successo niente. Il ragazzo rappresenta il significato della canzone, il dubbio di essersi perso nella propria testa.
Decidere di cantare in lingua inglese in Italia è una scelta che trovo audace, puntate a un pubblico internazionale?
Cantiamo in inglese perché siamo tutti e tre cresciuti ascoltando musica inglese, quindi è venuto spontaneo scrivere in quella lingua, noi siamo molto attratti dalla scena internazionale e vogliamo cercare di arrivare a più persone.
Vivere a Roma fa la differenza nella vostra musica? Vi sentite influenzati dalla multietnicità?
Noi abbiamo fatto molti live qui a Roma, la città è sempre stata aperta al nostro tipo di musica, c’è tanta musica emergente, danno un sacco di possibilità e danno spazio sia al cantautorato che al rock che a volte è visto un po’ più di nicchia. Sicuramente la città ci ha aiutati a esprimere meglio la nostra creatività essendo così aperta e piena di persone giovani che ascoltano musica.
Curiosità: si sente di artisti che creano nei posti più disparati, voi dove create musica?
Anche nel nostro caso nei posti più strambi perché quando io scrivo posso essere al parco con il cane, o sul treno, insomma anche nei momenti meno ispiranti di tutti diciamo. Per esempio, After Midnight è nata in cameretta col pigiama. Poi ovviamente nello studio, nella sala prove, tutto prende una forma più coerente, nitida.
Perché le persone dovrebbero ascoltare gli In June? Cosa avete in più?
Essendo in Italia, un panorama che offre tutt’altro, noi vorremmo dare qualcosa di diverso, la nostra unicità è proprio l’essere particolari. Ci sono tanti di artisti come noi che fanno musica in inglese, ma noi vorremmo essere quel qualcosa di nuovo a cui qualcuno può attingere senza essere rinchiusi nel cerchio del pop italiano che si ascolta. Poi sicuramente vorremmo poter far arrivare alle persone sonorità più dinamiche, più energiche, senza tralasciare le vulnerabilità.
Nonostante la quarantena, quali sono i vostri progetti futuri?
A breve un terzo singolo, molto a breve. Purtroppo per il momento che stiamo vivendo non è possibile prevedere altro, ma abbiamo tanti sogni e progetti che speriamo di riuscire a realizzare.
Quali sono i sogni nel cassetto?
I sogni sono tanti, il più grande, tenendo i piedi per terra, sarebbe fare un tour fuori dall’Italia, all’estero, toccare paesi che non conosciamo.
In questa quarantena cosa state combinando? Riuscita a rimanere artisti?
Tra noi ci manchiamo e ci manca andare allo studio a fare le prove. In questa quarantena riusciamo comunque a creare, anche se la distanza è dolorosa, riusciamo a mandarci le canzoni, a darci contributi, a rimanere vicino ai fan con le dirette Instagram e i video fatti in casa. Cerchiamo di trovare escamotage per allietare le giornate.
Auguriamo il meglio ai promettenti In June e li ringraziamo per averci tenuto compagnia in questa quarantena. Qui i loro contatti:
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