Sul finire dell’estate, il 30 agosto, Franco126 sale sul palco del Circolo Magnolia con gli occhiali da sole e un bicchiere di birra in mano. Non è la prima volta che presenta il suo disco d’esordio da solista Stanza Singola, uscito a gennaio, a Milano; infatti dopo un sold out all’Alcatraz e un live al MI AMI Festival, il cantante romano ritorna nella nostra città per una delle ultime date del tour estivo.
Federico Bertollini, vero nome dell’artista, è diventato uno dei protagonisti della musica italiana indie-pop dall’uscita del disco Polaroid nel 2017, realizzato con Carl Brave, album che ha segnato un punto di svolta all’interno della nuova scena musicale, cosa che non avveniva dall’uscita di dischi importanti come Il sorprendente album d’esordio de I Cani o Mainstream di Calcutta.
Carl e Franchino ci hanno introdotto nella loro vita nella città eterna, fatta di sigarette a colazione, di aperitivi con noccioline e birre, taralli e vino, di continui guai e paranoie che ognuno di noi si è sempre fatto, spesso quando si è brilli, come dicono loro pellaria.
Giovani da tutta l’Italia hanno iniziato a utilizzare questi termini del gergo romano, sentendosi parte di questa famiglia allargata di Trastevere, o come dicono loro gang. Infatti, 126, il numero aggiunto al suo pseudonimo in onore del collettivo musicale di cui fa parte – la Lovegang – è il numero dei gradini della scalinata di Viale Glorioso, a Roma.
Dopo questo periodo d’esordio però, le carriere dei due artisti si sono separate e hanno preso pieghe diverse. Carl Brave ha cavalcato l’onda del successo con il disco da solista Notti brave, pubblicato nel 2018, arrivando a collaborare con artisti come Max Gazzè o Elisa. Franco126, invece, ha impiegato più tempo per tornare in pista, pubblicando il disco questo inverno, con produzione di Ceri Wax e chitarre suonate da Giorgio Poi.
Dai singoli Frigobar, Ieri l’altro, si capisce che Franchino è cambiato rispetto al progetto precedente. Il disco è ben costruito, le tracce mostrano citazioni della quotidianità di ognuno di noi, senza esser necessariamente soltanto legate alla scena romana. Stanza Singola la title track, il collaborazione con Tommaso Paradiso, mostra questa rivoluzione di stile: le canzoni sono intimiste, riflessive, romantiche e malinconiche, dove si sente l’influenza della canzone italiana degli anni ’70 e ’80, di Califano o Dalla, e dove la voce di Franco viene messa a nudo.
Ai live di Franco non si deve arrivare con chissà quali aspettative di potersi trovare davanti uno spettacolo. Il cantante della Lovegang racconta se stesso in maniera semplice e diretta e nei suoi concerti ci accompagna nel suo universo, nella sua ipotetica stanza singola (ricreata anche con poltrone, lampada e mobili presenti sul palco). Porta con lui i suoi musicisti, con i quali scherza durante tutto il live, facendo divertire il pubblico. Poche ore prima del concerto Franco annuncia sui suoi profili social la presenza di tre ospiti, quali Venerus e Gemitaz, con i quali Franco126 ha portato sul palco il brano Senza di me, e Gianni Bismark con cui ha duettato sulle note del brano Università.
Il pubblico presente al concerto è molto giovane e canta tutte le canzoni, parola per parola. Molti tra la folla, infatti, quando Franco chiede, quasi attraverso una domanda retorica, se qualcuno si ricordasse del disco Polaroid e di alcuni brani, come Noccioline, Polaroid, Solo Guai o Sempre in due, riconoscono queste canzoni e le cantano con entusiasmo, tornando con la mente all’estate di due anni fa quando Carl e Franco suonarono sempre al circolo Magnolia all’inizio del loro percorso musicale.
È un concerto semplice, ma proprio nella sua semplicità, lascia un ricordo piacevole al pubblico presente.
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