Che cosa hanno in comune Ma Rainey’s Black Bottom e One night in Miami… ? Innanzitutto, entrambi i film hanno ricevuto alcune nomination ai Golden Globe 2021 che si terranno domenica 28 febbraio e che, come sappiano, rappresentano spesso un primo spoiler riguardo candidature e vincitori dei premi Oscar. Entrambe le storie raccontate sono adattamenti cinematografici di omonime opere teatrali e, per questo, portano inevitabilmente con sé una trama che si sviluppa soprattutto attorno a dialoghi drammatici e potenti.
Ambientato negli anni Venti il primo e negli anni Sessanta il secondo, la storia di entrambi i film racconta, in un caso attraverso il blues nell’altro attraverso una miscela di vicende reali e immaginarie, le lotte degli afroamericani contro razzismo e segregazione.
Ma Rainey’s Black Bottom
Prodotto da Denzel Washington e diretto da George C. Wolfe, Ma Rainey’s Black Bottom è l’adattamento cinematografico dell’opera teatrale di August Wilson del 1984 ed è disponibile su Netflix. Il titolo di opera e film è il nome di una delle canzoni più conosciute di Ma Rainey, una delle prime cantanti blues di professione ad aver inciso dei dischi negli anni Venti.
In uno studio discografico di Chicago una band composta dai musicisti Levee, Cultler, Slow Drag e Toledo attende, insieme ad agente e produttore, l’arrivo della cantante Ma Rainey per l’incisione del suo primo disco. Mentre aspettano l’arrivo della donna, diva perennemente in ritardo e dal comportamento altezzoso perchè consapevole del fatto che tutto ciò che i bianchi vogliono da lei è la sua voce, i quattro musicisti provano i brani, scherzano, discutono e litigano. Discutono riguardo ai loro diritti e doveri come afroamericani raccontandosi anche episodi di razzismo di cui sono stati vittime. Nella band spicca la personalità di Levee, giovane e ambizioso trombettista che punta ad avere successo come solista e ad imporre i suoi arrangiamenti dei brani di Ma su tutto il gruppo. Le prove vanno per le lunghe, gli animi si scaldano sempre di più fino a quando Levee, dopo essere stato licenziato da Ma, viene sopraffatto da un moto di rabbia feroce e incontrollabile.
L’intero film si svolge all’interno di soli due ambienti: la sala di incisione in cui Ma arriva e avanza una serie di richieste dilatando all’inverosimile il tempo necessario per iniziare a registrare e la piccola saletta in cui la band si ritrova a provare e discutere. La staticità degli ambienti fa da contrapposizione alla velocità e alla tensione crescente dei dialoghi tra i musicisti, prima dai toni scanzonati e divertiti e man mano sempre più esasperati.
Guardando Ma Rainey’s Black Bottom non si può non soffermarsi sulla performance di Chadwick Boseman e soprattutto sul monologo del suo personaggio Levee riguardo Dio. Il suo ultimo ruolo sul grande schermo è forse quello che più di tutti gli ha consentito di esprimere tutto sé stesso e che magari gli regalerà anche una candidatura ai prossimi premi Oscar. Il ruolo di Ma Rainey è invece affidato a Viola Davis che, come sempre, regala una performance brillante e, attraverso la cantante, descrive il blues come “il modo in cui parla la vita. Non canti per sentirti meglio. Canti perché è così che intendi la vita”.
Candidature ai Golden Globe 2021:
- Candidatura per il miglior attore in un film drammatico a Chadwick Boseman
- Candidatura per la migliore attrice in un film drammatico a Viola Davis
One night in Miami…
Prima prova da regista per Regina King (protagonista di Watchmen e vincitrice di un premio Oscar per Se la strada potesse parlare) One night in Miami.. è l’adattamento cinematografico dell’omonima pièce teatrale del 2013 scritta da Kemp Powers. Il film, disponibile su Amazon Prime Video, fonde realtà e immaginazione raccontando gli avvenimenti del 25 febbraio 1964 giorno in cui Cassius Clay diventa a sorpresa il nuovo campione del mondo dei pesi massimi di pugilato.
Al termine dell’incontro, a causa della segregazione razziale in vigore, Clay è costretto a festeggiare la vittoria in una camera d’albergo insieme agli amici Malcom X, Sam Cook, cantante di successo, e Jim Brown, giocatore di football americano. Regina King, e l’opera teatrale di Powers prima di lei, decide, quindi, di provare ad immaginare e a ricostruire i dialoghi e gli scambi di opinione di quella sera, non prima di aver mostrato come nonostante ognuno di loro abbia raggiunto il successo nel proprio campo sia ogni giorno costretto a confrontarsi con il razzismo di un mondo di bianchi. Il giorno successivo Clay renderà pubblica la sua conversione all’Islam facendosi, da lì in poi, chiamare Muhammad Alì; Jim Brown annuncerà la sua volontà di lasciare il football per il cinema e nel giro di un anno Malcom X e Sam Cook moriranno.
In quella camera d’albergo, la King immagina i quattro amici scherzare e prendersi in giro ma anche riflettere, discutere e confrontarsi talvolta aspramente su cosa significhi essere afroamericano e in che modo la propria popolarità debba essere sfruttata al meglio per contribuire alla causa dell’emancipazione della comunità nera. Ed è così che le personalità e idee opposte di Malcom X e Sam Cook si scontrano dando ritmo alla narrazione e permettendo allo spettatore di riflettere insieme a loro sulla responsabilità individuale di ciascuno. Ritmo che quasi non permette di rendersi conto che quasi l’intero film sia ambientato all’interno di una stanza d’albergo.
Come già sottolineato da molti, il grande pregio di questo film è quello di riuscire a rendere umane e, in un certo senso, persone normali quattro leggende e di affidare ad una serata tra amici discorsi importanti e quanto mai attuali trasformati però in confronti sulla vita personale dei quattro protagonisti.
Candidature ai Golden Globe 2021:
- Candidatura per il miglior regista a Regina King
- Candidatura per il migliore attore non protagonista a Leslie Odom Jr (Sam Cook).
- Candidatura per la migliore canzone originale a Leslie Odom Jr. e Sam Ashworth (per Speak Now)
Il confronto
One night in Miami… e Ma Rainey’s Black Bottom condividono due elementi in particolare: la circoscrizione degli ambienti in cui la storia viene narrata e la forza dei dialoghi che sorreggono sulle proprie spalle l’intera narrazione. Questi due elementi non fanno altro che sottolineare l’importanza della scelta di un ottimo cast di attori, capaci in entrambi i casi di dare spessore e personalità ai personaggi interpretati.
In entrambi i casi il rischio di annoiare era dietro l’angolo e forse in alcuni punti Ma Raney’s Black Bottom potrebbe risultare un po’ lento rispetto al ritmo incalzante di One night in Miami… ma il pregio di entrambi i film è sicuramente quello di riportare i dialoghi e la bravura degli attori nel recitarli al centro della narrazione.
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