Si intitola Tickets to My Downfall l’album pop punk di Machine Gun Kelly, prodotto da Travis Barker, uscito il 25 settembre per Interscope/Bad Boy Records.
Tickets to My Downfall è l’album dei nostalgici, degli (ex) adolescenti che, come Colson Baker, non hanno mai smesso di amare il sound skate punk dei primi anni duemila; a costruire le solide basi di questo nuovo lavoro, che esce a poco più di un anno di distanza dal precedente Hotel Diablo, ci sono infatti le ritmiche e l’atteggiamento di band come Green Day, Sum 41, Plain White T’s, All Time Low e gli stessi blink-182, dei quali Travis Barker fa parte. Un passione mai tradita quella di Machine Gun Kelly, che nel corso della sua carriera ha dichiarato più volte di essere essenzialmente figlio della musica punk, prima che del rap; l’artista, infatti, racconta, in una canzone datata 2011, di aver conosciuto la ragazza che sarebbe diventata la madre si sua figlia proprio ad un concerto dei blink-182.
Il progetto prende vita dalla collaborazione del rapper-rockstar con il batterista e produttore, iniziata nel 2019 con il brano I think I’m OKAY, scritto insieme a YUNGBLUD, e proseguita durante tutto il periodo di lockdown con la condivisione delle cover di Misery Business dei Paramore e Killing in the name dei Rage Against The Machine, in tributo dei giovani impegnati nelle lotte del movimento Black Lives Matter. Tickets to my downfall vanta, infine, anche i featuring di Halsey, iann dior e blackbear.
L’album è stato anticipato dalla pubblicazione di tre singoli, concert for aliens, my ex’s best friend e bloody valentine, per il quale Machine Gun Kelly ha vinto un VMA. Il video, che vede l’artista ironicamente soggiogato dall’attrice americana Megan Fox entro le mura della sua casa, ha ufficializzato la relazione tra i due, confermata poi in via definitiva da un tweet del rapper: “life imitated art on this one”. Su Tickets to my downfall è presente anche una dedica al padre sul brano lonely, scomparso lo scorso luglio proprio alla vigilia dell’anniversario della pubblicazione di Hotel Diablo.
Il 2020 per Machine Gun Kelly è stato in definitiva un anno molto particolare: dopo il successo del suo precedente album e lo stop forzato dei tour dovuto alla pandemia, il cantautore è stato incoraggiato dai fan a sposare una svolta alternative nella propria produzione musicale, pur avendo comunque precisato che il prossimo lavoro sarà essenzialmente di nuovo rap; nel frattempo, però, sarà il momento di un nuovo progetto che includerà dei brani scritti con YUNGBLUD e con la band americana The Used. Accanto alla carriera nel mondo della musica, Machine Gun Kelly ha proseguito anche quella cinematografica, partecipando a The King of Staten Island, diretto da Judd Apatow insieme all’amico Pete Davidson, e Project Power, disponibile su Netflix dallo scorso 14 agosto.
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