Prodotto nel 2016, arriva finalmente in Italia il thriller erotico dello sceneggiatore sudcoreano Park Chan-wook: Mademoiselle
Il regista di Mr. Vendetta (2002) e Oldboy (2003) è noto per il suo stile unico e intenso. Stile riconoscibile nella sua ultima opera, ispirata al romanzo Ladra, della scrittrice gallese Sarah Waters, nonostante fosse la prima volta in cui si cimentava con un film d’epoca.
L’ambientazione è infatti nella Corea degli anni ’30, occupata dai Giapponesi, in una lussuosa tenuta in campagna, teatro di intrighi, misteri e insolite attività di una facoltosa signora giapponese di nome Hideko e di suo zio Kouzuki, appassionato collezionista di romanzi erotici.
Questa routine verrà sconvolta con l’arrivo di un piacente truffatore senza scrupoli, che ha architettato un piano per derubare la ricca donna dei suoi averi e rinchiuderla in un manicomio. L’uomo, che si fa chiamare “Conte”, coinvolge Sookee, una ragazza coreana, proveniente da un quartiere malfamato della città, figlia orfana di una famigerata ladra.
Sookee entra quindi nella casa di Hideko come ancella e aiuta il Conte Fujiwara a sedurre e raggirare la nobildonna, in cambio della promessa di una cospicua somma di denaro.
Tutto sembra svolgersi secondo i piani, finchè non emergono importanti e inaspettati elementi. Il film, suddiviso in tre parti, è caratterizzato da un interessante espediente narrativo: la stessa storia viene rivissuta da due prospettive differenti, prima da quella di Sookee e in un secondo momento da Hidekoo. Gli stessi eventi assumono significati totalmente diversi, attraverso le consapevolezze e le considerazioni delle due donne, che vivono intense lotte emotive.
Queste lotte saranno interrotte con passione, quando le protagoniste riusciranno a trovare un equilibrio tra la necessità di nascondere i propri segreti, e i travolgenti e nuovi sentimenti.
La pellicola è un continuo gioco di contrasti: la povertà della sottomessa Corea, contro lo sfarzo e la superiorità del Giappone; gli elementi architettonici orientali, uniti agli arredi tipicamente europei; la perversione e la pochezza di spirito degli uomini, contrapposti alla sensibilità e alla tenacia delle donne; la delicatezza della carta di riso in opposizione agli strumenti di tortura; scene violente ed esplicite, interrotte da momenti di sobria e distesa comicità.
L’epilogo, totalmente inaspettato, riflette con vigore, lo schema del contrasto: l’amore, la passione e la carica erotica, vengono sapientemente accostati alla malvagità e alla perversione. Non manca quindi la possibilità di un’interpretazione morale, che indica queste ultime, come strade che conducono alla morte.
Non resta che aspettare il 29 Agosto 2019, per l’uscita sul grande schermo.
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