Tanti auguri a Like a prayer, una delle canzoni più amate e conosciute di Madonna, uscita nel marzo del 1989.
Tre decadi sono passate e molti eventi sono successi. La caduta del muro di Berlino, le prime elezioni democratiche in Sudafrica grazie a Nelson Mandela, l’attentato alle Torri Gemelle, l’elezione di Barack Obama come primo presidente di colore degli Stati Uniti… Questi sono solo alcuni degli avvenimenti più rilevanti storicamente accaduti, ma la stessa Madonna ha contribuito a scrivere la storia attirando su di sé non solo l’attenzione dei media ma anche di organi molto più importanti.
Tra tutti i brani di Madonna Like a prayer può essere considerato quasi come un evento storico perché ha generato diverse correnti di pensiero e ha portato alla luce argomenti tabú per gli anni ’80 e ’90, in primis la religione cattolica accostata al sesso. Il testo della canzone riprende proprio lo stile di una preghiera che la cantante rivolge a Dio ma allo stesso tempo, come ha affermato il co-autore Patrick Leonard, parte del testo ha una valenza maliziosa che rimanderebbe al sesso orale.
Anche il video musicale non passò di certo inosservato all’epoca e fece così tanto discutere l’opinione pubblica che anche il Vaticano intervenne per condannarlo. Protagonista del video è Madonna che assiste ad un abuso sessuale su una ragazza compiuto da un gruppo di uomini bianchi e all’arrivo in soccorso della ragazza di un ragazzo di colore che, però, verrà scambiato per il colpevole. Da qui nascono anche tutti i riferimenti religiosi del video: Madonna si rivolge alla Chiesa e in particolare ad una statua di un santo di colore che prende vita e comincia a scambiare effusioni affettuose con la cantante. Il filmato ha però un lieto fine perché il finto colpevole viene scarcerato.
Di certo non è un video semplice da interpretare. Da un lato la religione rappresentata dalla statua di un santo, dalle stigmate di Madonna sulle mani, da croci che bruciano e dal coro Gospel e dall’altro un abuso sessuale, la frettolosa condanna di un uomo di colore e la verità che fa fatica ad emergere. Verrebbe da pensare che Madonna si rivolga alla Chiesa per trovare la forza di dire la verità. Sicuramente è un video ricco di temi che sono ancora oggi molto attuali : l’abuso sessuale, il razzismo, la forza della donna a testimoniare il vero ed un rapporto di amore ed odio verso la religione.
Il vero significato del video non è mai stato rivelato esplicitamente, la cantante ha semplicemente dichiarato che il messaggio principale è quello di sostenere le persone e aiutarle a far emergere la verità.
Ovviamente il cortometraggio, considerato blasfemo, fu immediatamente censurato e condannato dal Vaticano, che cercò anche di boicottare la data italiana del tour Blond Ambition del 1990, e da gruppi di famiglie cristiane che iniziarono a protestare per toglierlo dalla programmazione musicale in TV. Tali accuse comportarono anche lo scioglimento del contratto pubblicitario tra Madonna e la Pepsi.
In questi giorni la Regina del Pop in persona, tramite un post su Instagram, ha augurato un buon compleanno alla canzone e anche alla polemica che ne è susseguita, facendo capire che ciò che è avvenuto difficilmente potrà essere dimenticato.
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