Tutte le opere che Michelangelo fece sono così angosciosamente oppresse che paiono volersi spezzare da sole. Quando divenne vecchio giunse a spezzarle davvero. L’arte non l’appagava più. Voleva l’infinito.
Queste parole dello scultore francese Auguste Rodin racchiudono il significato e il racconto del film Michelangelo Infinito, in sala dal 27 settembre e per i sette giorni successivi. La pellicola permette allo spettatore di intraprendere un viaggio unico e sorprendente attraverso la vita e le opere del genio assoluto dell’arte universale: Michelangelo Buonarroti.
Michelangelo Infinito definisce un nuovo genere cinematografico in quanto trasforma un film d’arte da documentario cinematografico a film documentato . Le opere e la vita del grande artista non vengono più narrate da storici e esperti d’arte all’interno dei musei ma da veri e propri attori che prestano i loro volti agli artisti raccontati.
Enrico Lo Verso, vestendo i panni di Michelangelo, rievoca gli snodi principali della vita dell’artista e i suoi tormenti più intimi da una location suggestiva e imponente: le Cave di marmo di Carrara. Il polveroso bianco del marmo lascia il posto ai colori scuri di un grande teatro ellittico presso cui Giorgio Vasari, rinomato storico dell’arte interpretato da Ivano Marescotti, racconta la dimensione storico-artistica di Michelangelo che Vasari ebbe la fortuna di conoscere personalmente.
Durante la narrazione vengono anche mostrati passo passo i cambiamenti della decorazione pittorica della Cappella Sistina dal 1508 anno in cui il giovane Michelangelo viene incaricato da papa Giulio II di sostituire la preesistente decorazione a cielo notturno, fino alla conclusione del Giudizio Universale nel 1541. La progressione delle giornate di lavoro dell’artista è stata fedelmente ricostruita anche grazie alla collaborazione dei Musei Vaticani e dei documenti in essi custoditi.
Una curiosa coincidenza lega l’inizio delle riprese del film alla vita di Michelangelo: il 28 agosto del 1498 Michelangelo firmava il contratto per la realizzazione della Pietà Vaticana recandosi poi alle Cave di Carrara per la scelta del marmo; nello stesso giorno di 519 anni dopo, sono iniziate le riprese sul set di quelle stesse cave di marmo.
Nel frattempo a Milano in piazza San Babila il 22 settembre è comparsa una riproduzione in scala 1:1 del David di Michelangelo, come iniziativa per la promozione del film. “Ci si meraviglia che mano umana abbia potuto fare in coì poco tempo cosa così mirabile e divina, […] – cosi scrive Giorgio Vasari a proposito del David – quell’opera ha tolto il grido a tutte le statue antiche e moderne, greche e latine che fossero“.
Visti gli 85 mila spettatori registrati in questi sette giorni di programmazione nei cinema italiani, Michelangelo Infinito tornerà nelle sale il 19 e il 20 novembre.
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