Da qualche parte nel nord Italia in una calda estate del 1983, Elio Perlman e la sua famiglia trascorrono le vacanze in una villa signorile lontana dal fervore della città. I giorni passano lenti, cadenzati, tra i libri di storia ed arte, tra un brano di Bach e uno di Busoni. Il giovane Elio non è certo un tipo solitario, tanto che, pur lontano dagli Stati Uniti, dove è nato e cresciuto, intraprende una relazione con l’amica d’infanzia Marzia, anch’ella figlia di americani di stanza vicino Crema per l’estate. È l’arrivo di Oliver, lo studente ventiquattrenne che il professor Perlman ha invitato in Italia per proseguire le ricerche universitarie, a sconvolgere l’ordinario ritmo della vita di Elio. L’incontro tra i due darà inizio ad uno scambio di sguardi, di piccoli gesti, che cambieranno per sempre l’esistenza del ragazzo. A diciassette anni, Elio scoprirà il significato della parola amore, un sentimento burrascoso, inatteso e forse, in parte, rifiutato.
No, Chiamami col tuo nome non parla affatto di quarantena, ma in questi giorni il mondo del web ha immaginato cosa sarebbe accaduto se Oliver ed Elio si fossero incontrati in periodo di isolamento da Coronavirus; probabilmente la pellicola si sarebbe intitolata Chiamami dal balcone e la relazione tra i due avrebbe preso contorni decisamente diversi. Il film sarà protagonista del primo appuntamento con Netflix Party , il cineforum a distanza organizzato da Radio Bicocca per condividere un momento di svago in questo momento di clausura forzata. Di seguito, il link per partecipare:
https://www.netflix.com/watch/80169498?npSessionId=b7a933dcd85d6f67&npServerId=s154
*inizio del film alle ore 21.00 del giorno 25 marzo 2020*
Prima della visione, però, ripercorriamo insieme qualche curiosità sul film e sul libro al quale il regista si è ispirato:
Dalla carta alla pellicola, Call me by your name di André Aciman
La storia di Elio ed Oliver nasce dalla penna dello scrittore americano André Aciman, che con questo romanzo ha dato vita, per la prima volta nella sua carriera, a personaggi di fantasia. Era il 2007 ed Aciman, già autore di opere su Marcel Proust, del quale è un grande esperto, aveva scritto perlopiù lavori autobiografici; con la nascita di Elio, Oliver, della famiglia Perlman e dei suoi domestici, lo scrittore non ha però voluto rinunciare ad una parte del patrimonio culturale che ha segnato la sua stessa esistenza: nato in Egitto, cresciuto a Roma e trasferitosi poi a New York, Aciman parla, proprio come Elio, almeno tre lingue (inglese, italiano e francese) ed è un appassionato di arte e letteratura. Non è un caso, dunque, che il romanzo, e così anche il film, sia stato scritto in un inglese arricchito da espressioni in lingua italiana, francese (ed anche un pizzico di latino).
Dalla Liguria alla Lombardia, il cambio di location
Sebbene le vicende dei protagonisti Elio Perlman, interpretato da un giovanissimo Timothée Chalamet, ed Oliver (Armie Hammer) siano state trasposte con estrema fedeltà dal regista Luca Guadagnino, la scelta dell’ambientazione è ricaduta su Crema e sulle aree del bergamasco. Il romanzo, infatti, ambienta la storia sulla costa ligure, tra Bordighera e la Baia dei Poeti, mentre Guadagnino ha scelto di optare per una location a lui più familiare. Crema, Bergamo, le cascate di Valbondione e le grotte di Catullo a Sirmione, con le loro atmosfere idilliche e fuori dal tempo, sono diventate così protagoniste al pari degli stessi personaggi. Una curiosità per i più appassionati: il punto perfetto per rivivere il vostro “Tregua” , la famosa stretta di mano tra Chalamet e Hammer in riva al lago di Garda, si trova tra le grotte di Catullo e Jamaica Beach, entrambe visitabili a Sirmione.
Da Bach a Battiato, una colonna sonora da sogno
Avreste mai creduto di poter ascoltare, nello stesso film, brani di Franco Battiato, Loredana Bertè, Bach e Sufjan Stevens? Non è ancora tempo di storcere il naso, perchè la colonna sonora di Chiamami col tuo nome merita veramente una chance. Il regista ha accuratamente selezionato una serie di brani che hanno segnato l’estate del 1983, quando le vicende hanno luogo: da Paris Latino dei Bandolero a Love my way degli Psychedelic Furs, ma anche J’adore Venise di Loredana Bertè e Radio Varsavia di Franco Battiato. L’intento di Guadagnino, però, era quello di raccontare una storia che avesse un fascino senza tempo, come quelle statue greche che costellano la pellicola, e che mantenesse aderenza con la storia scritta da Aciman; nel romanzo Elio, infatti, è un musicista e trascorre buona parte del suo tempo al piano o alla chitarra, a trascrivere spartiti e a far pratica con i suoi strumenti. A questo proposito nel film ritroviamo brani di musica per pianoforte come Sonatine Bureaucratique e M.A.Y in the backyard ,del compositore contemporaneo Ryuichi Sakamoto. Infine, i brani originali per la pellicola sono stati affidati al cantautore Sufjan Stevens, che per l’occasione ha scritto Mystery of Love e Visions of Gideon, che fanno da contrappunto ai momenti più emozionanti del film.
Guadagnino e Ivory, un manifesto LGBTQ+
Sia Luca Guadagnino che James Ivory, premio Oscar per la miglior sceneggiatura non originale per Chiamami col tuo nome, sono rappresentanti della comunità LGBTQ+. Non vale lo stesso per gli attori che interpretano Elio ed Oliver, a proposito dei quali il regista ha dichiarato:
Il film parla dello sbocciare dell’amore e del desiderio, non importa da dove esso venga e verso chi o cosa sia rivolto. Non avrei mai potuto pensare di fare un casting con qualche tipo di preconcetto. Penso che le persone siano così belle e complesse in quanto creature e, per quanto io sia affascinato dalle teorie gender, preferisco di gran lunga non investigare o etichettare i miei attori in alcuna maniera. Scelgo solo performers dei quali mi innamoro e credo che la mia fiducia emotiva nei loro confronti si trasformi in una sorta di chimica tra di noi.
Inoltre, la scelta di attori che non fossero dichiaratamente gay, può anche essere dettata dal fatto che, al contrario di quanto si tende a pensare, i personaggi di Elio e Oliver, almeno nell’opera di Aciman, sono bisessuali.
Cercami, dopo Chiamami col tuo nome
Non molti sapranno che il romanzo racconta un frammento in più dell’esistenza di Elio e Oliver, dopo quella intensa estate trascorsa a conoscere se stessi e l’un l’altro. È ben noto che Guadagnino, dato l’enorme successo riscosso dalla pellicola, abbia espresso il desiderio di continuare a raccontare la storia dei due giovani oltre quella parte della storia che non ha trovato posto nel film. Aciman, dal canto suo, ha accolto di buon grado l’idea di tornare a parlare del suo Elio Perlman e ha scritto un sequel all’opera, Cercami, disponibile dallo scorso ottobre. Di recente, inoltre, il regista ha annunciato che tutti i personaggi del primo film torneranno anche nel sequel, del quale ancora, però, è stato reso nota la data di uscita.
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