Perché un brand di moda presenta la sua collezione in una pasticceria? L’afternoon tea di Cavia


Febbraio, come ogni anno, dedica una settimana alla Milano Fashion Week, dopo quella di Copenaghen (che non posso non nominare tra le big) e Londra, e prima di Parigi, permette a brand affermati ed emergenti di presentare il prodotto di mesi e mesi di lavoro agli addetti ai lavori e ad un pubblico più ampio. Verso la fine dell’inverno, quando ormai vogliamo solo chiudere nell’armadio i maglioni di lana e indossare vestiti di cotone, ecco che il sistema moda ci presenta la collezione Fall-Winter, capi autunnali e invernali che verranno messi in vendita il prossimo autunno. Questo è il quadro generale, ma ogni brand sceglie come presentare la nuova collezione, se con sfilate, installazioni o presentazioni. Rimane sempre molto curioso andare ad indagare per quale motivo un brand sceglie una determinata modalità e una determinata location per permettere al pubblico di scoprire la propria collezione. Tra le più interessanti quest’anno possiamo sicuramente nominare la sfilata di Sunnei, l’installazione di Federico Cina dedicata alla sua “Tortellino Bag” e la presentazione di Cavia.

Cavia è un nome, un soggetto di ricerca, il centro di un esperimento, esattamente come il brand nato dalla mente di Martina Boero, designer che, dopo alcune esperienze di lavoro con diversi brand, durante il primo lockdown nel 2020 decide di creare nuovi abiti con quello che aveva a portata di mano, con quello che già possedeva, con prodotti e tessuti già esistenti, per realizzare nuovi pattern. Da qui Cavia delinea le sue caratteristiche: il riciclo, l’upcycling, la sostenibilità. La collezione Autunno-Inverno 24 non abbandona questi punti fermi, è definita da Martina “più reale” rispetto alle precedenti, è una collezione meno progetto e più brand, è stata strutturata per essere indossata, usata, usurata, presenta delle categorie merceologiche reali che possono essere utilizzate facilmente. “Il progetto ora è reale, ha uno sviluppo commerciale di vendita, la collezione ha una funzione, perché i capi sono indossabili”.

L’intera collezione è ispirata alla mitologia e alla cultura nordeuropea, riprese da un libro di storia e narrativa scozzese. Un’approfondita ricerca di tessuti ha portato all’utilizzo di coperte in lana fatte di filati molto pregiati che sono parte della cultura scozzese, tradizionalmente vengono tramandate da generazione in generazione, hanno una forte importanza storica e sociale. Recuperando pezzi di tessuto di queste coperte è stato realizzato un patchwork utilizzato per la produzione di un bomber dal fit morbido, Martina tiene a specificare che dato il recupero dei tessuti ogni capo non sarà mai uguale ad un altro, ogni bomber sarà diverso. Sulla linea dello slow fashion e della tradizione, i pezzi in maglia della collezione vengono realizzati con i ferri, a mano in Italia, con applicazioni di fiocchi. I colori saranno sempre gli stessi, ma i maglioni saranno anch’essi differenti gli uni dagli altri.

Location e look della collezione di Cavia presentata alla Pasticceria Cremeria Buonarroti a Milano il 25 febbraio 2024

Ad accompagnare la presentazione di questa collezione Martina ha scelto la Pasticceria Cremeria Buonarroti, in via Buonarroti 9, a Milano. Cercava un locale storico, la storicità e la tradizione dovevano essere presenti anche nella location. L’appuntamento per la presentazione è stato ad un orario non casuale, alle 17 (se vogliamo mantenere la cultura italiana, o 5pm se vogliamo avvicinarci a quella scozzese), orario perfetto per un afternoon tea accompagnato da pasticcini, in una sala con sedute in tessuto rosa, tavoli con tovaglie che sfiorano i pavimenti, lampade antiche e specchi sfarzosi. Martina si definisce molto legata alle tradizioni, e al tramandare culture e situazioni, le pasticcerie storiche a Milano rappresentano fortemente la tradizione, la pasticceria stessa è una piccola tradizione, un piccolo rituale. Ecco perché un brand di moda presenta la propria collezione in una pasticceria, ecco perché Cavia lo ha fatto.