Moxy (voce italiana di Federica Carta) è una giovane pupazza allegra e briosa, sempre sorridente con i suoi 3 denti e fiera del suo sgargiante colore tra il rosa e il rosso. Abitante di Bruttopoli, un luogo allegro e colorato, nel quale la stravaganza è ben vista e la bellezza che conta non è quella esteriore. Qui passa le giornate con i suoi amici più cari: UglyDog (voce italiana di Shade) scaltro e simpaticissimo, pronto a rappare in qualunque momento; Lucky Bat (voce italiana di Achille Lauro) è il pupazzo più saggio; il sindaco della città, OX (voce italiana di Elio) ha come unico desiderio quello di far sentire sempre amati e al sicuro i suoi amici pupazzi.
Circondata dagli amici con cui balla, canta e gioca, attende con ansia il giorno in cui la sua bambina verrà a prenderla, così da essere finalmente completa. “Io so che c’è un bambino che sta aspettando solo me là fuori da qualche parte, devo solo trovarlo!”. Ma questa sua ambizione si scontra con la realtà: Bruttopoli è la città dei pupazzi brutti, con difetti di lavorazione e non destinati al pubblico.
Ma chi l’ha detto che il bello è oggettivo?
Spronata dalla convinzione che lì fuori ci sia un bambino che la sta aspettando per passare insieme ore liete, Moxy, insieme alla sua banda di amici riesce ad arrivare a Perfezione, la città speculare di Bruttopoli, dove vi sono ammessi solo pupazzi perfetti: l’avvocatessa/modella, l’ingegnere/modello e via discorrendo, pupazzi in serie senza nessuna traccia di diversità. Lo sa bene Mandy (voce italiana di Diletta Leotta), la quale nasconde a sé stessa e agli altri quello che reputa un difetto. Per questo e per il modo in cui Moxy vive il suo essere brutta, stringerà con lei un forte legame d’amicizia.
A capo del posto c’è Lou, giocattolo stereotipato del classico cattivo delle storie, che vuole governare indisturbato professando la dottrina del “Bello è giusto”.
No, non è così. E si ricrederà a sue spese.
Il film si lascia andare a molteplici canzoni, forse troppe per l’etichetta film d’animazione. Il lato positivo è che il messaggio che si intende veicolare è pressoché presente in ogni canzone: essere belli non vuol dire essere perfetti. La bellezza è diversità e, come canta Federica Carta alias Moxy: “Tingiamo il cielo con ogni follia”. Dov’è il brutto di essere diversi? Da nessuna parte, e la grinta con cui i pupazzi brutti si battono per dimostrarlo dev’essere un monito per i più piccoli (ma anche per i grandi, ndr) di capire che il sentirsi accettati non deve dipendere dall’omologazione, ma dall’essere sé stessi, senza filtri. Al massimo, essere di feltro, come i protagonisti del film.
Il film sarà nei cinema italiani a partire dal 14 novembre.
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