“Rêves en papier” è il nome della nuova collezione di Catheclisma o, meglio, è il nome del nuovo drop stagionale ideato da Caterina Grieco per il suo brand e presentato l’8 Marzo in una galleria a Le Marais, uno tra i quartieri più creativi della città di Parigi. L’idea nasce da un’ode alla carta, coinvolta nel rituale di avvolgimento di qualcosa di prezioso, che permette di intravedere quello che protegge e che, quando viene toccata, produce un suono delicato. Per avvicinare il pubblico in maniera più immediata al pensiero del brand all’interno del pop-up store in Rue Quincampoix è stata installata la proiezione di un video che vede protagonista una ragazza intenta a maneggiare della carta, le azioni sono varie e i suoni prodotti sono particolarmente caratteristici, delicati ma d’impatto, esattamente come l’intera collezione pensata da Caterina. La definisce un po’ romantica e un po’ punk, i capi hanno cuciture crude, lasciate esposte, poco rifinite, le possiamo vedere nei pantaloni Gaspard realizzati con un cotone super croccante o nella Vivienne vest in denim. Ha ricreato le increspature, tipiche di un foglio di carta, con una seta molto fine con cui ha realizzato un set top e gonna, quest’ultima può però essere portata anch’essa come top. Ecco la cifra distintiva di Catheclisma, il gioco con i tessuti e i capi, che possono essere indossati in maniere differenti, al contrario, sopra ad altri indumenti, rovesciati.
L’organza, tessuto peculiare del brand, è stata ripresa anche questa volta per l’abito Isabelle perché permette di vedere attraverso, permette di vedere lo scheletro, la struttura del capo, esattamente come una velina leggerissima che riveste. Lo stesso abito viene proposto anche in versione silver, realizzato con una seta poco lavorata, che presenta i naturali nodi del tessuto, rendendolo al tatto ruvido e consistente.
Tra i capi iconici del brand, come le vest e il top Agnes, per questa primavera è stata introdotta una camicia, che forse definirla una camicia è limitante, la definirei più come una situazione. Ha un colletto ben strutturato, del polsini allungati e chiusi con un anello metallico, due cuciture sulla manica permettono di creare un effetto tondeggiante all’altezza del gomito che prosegue con una linea retta verso la mano, se poi il braccio viene alzalo la manica si apre leggermente, il racconto prosegue con due lembi di tessuto applicati internamente, al livello delle alle cuciture laterali, che possono sbucare dalla parte inferiore del capo o possono essere legati in modo da permettere un fit più aderente sul retro rimanendo morbido sul davanti, che poi, come già anticipato, davanti e dietro, superiore e inferiore, sono relativi. La camicia può essere indossata anche al contrario.
I colori scelti per delineare l’intero progetto richiamano il romanticismo della città di Parigi con il rosa, l’azzurro e il verde pastello, accompagnati dal lato punk di antracite, nero e dettagli metallici, la delicatezza e la croccantezza della carta sono rappresentate anche nei capi bianchi quasi eterei, come l’abito Eloise in organza, strutturato e irriverente. Gioca con le stoffe, cotoni, sete leggere e organza, tessuti creati, pensati e rielaborati in funzione del pensiero di “rêves en papier”, se volessimo racchiudere l’intero progetto in una frase questa sarebbe “S’habbiler c’est se Découvrir”.