The Last Dance, la docu-serie su Michael Jordan


the last dance

Michael Jordan, classe 1963, sarà protagonista di The Last Dance.
Per chi non segue particolarmente il basket, questo nome può evocare innanzitutto uno dei film cult degli anni ’90: Space Jam. È lì che, anche quei pochi che non sapevano chi fosse, hanno conosciuto questa colonna di quasi due metri, dalle spettacolari abilità fisiche che gli diedero il soprannome di Air Jordan. Nel lungometraggio animato, Michael impersonava sé stesso ed era stato reclutato dai Looney Toons per partecipare ad una partita di pallacanestro, la cui posta in gioco era la salvezza dei piccoli amici animati.

Ma questa è solo una parentesi della vita di Michael Jordan. Un’altra, sicuramente più importante di quella da attore, riguarda lo sport che lo ha reso celebre a livello mondiale: il basket.

Un andirivieni che si è protratto negli anni, fatto di vittorie e di momentanei ritiri, per poi tornare e vincere ancora e ancora. Il suo nome sarà sempre legato a quello dei Chicago Bulls, terza squadra NBA a Chicago, la squadra con cui vinse il suo primo titolo NBA nel 1991, 1992, 1993 (il primo three-peat) e poi di nuovo negli anni 1996, 1997 e 1998. Una verità doverosa: Michael Jordan contribuì, senza dubbio, a diffondere a livello mondiale questo sport anche laddove la fa da padrone il calcio.

Questo riconoscimento prende corpo in una docu-serie su Netflix, The Last Dance, disponibile a partire dal 20 aprile.

La serie comprende 10 episodi ed è dedicata a Michael e ai suoi Bulls. Parla della stagione 1997-1998 e della conquista del sesto tiolo NBA, l’ultimo atto di un’epopea iniziata quasi dieci anni prima. Quella squadra, quel gruppo, ha lasciato il segno in campo, non solo sul parquet ma anche e soprattutto nei cuori di tantissimi tifosi, di quel presente e del futuro. Hanno fatto la storia, sono diventati un’icona generazionale.

A curare la regia della docu-serie è Jason Heir, già noto nell’ambiente dei racconti sportivi. Afferma Heir: “Michael Jordan e i Bulls degli anni ’90 non erano solo superstar dello sport, ma un fenomeno mondiale. Per quasi tre anni abbiamo fatto ricerche in lungo e in largo per raccontare la storia definitiva di una dinastia che definiva un’era del basket e per presentare questi eroi dello sport come essere umani”.

Nel suo lavoro, il regista ha potuto contare su del materiale inedito girato dalla troupe cinematografica della NBA, interviste a più di 100 giocatori, dirigenti ed esperti del mondo del basket. Quindi, il materiale per confezionare la verità di quegli anni, non manca. Che immagine verrà fuori di Jordan&Co? Troveremo conferma in quell’aura da grande giocatore di cui per anni si è vestito? Avremo modo di vedere oltre, e di poter condividere le debolezze di un uomo comune con indosso una canottiera con il numero 23? Non resta che guardare The Last Dance per scoprirlo.


Davide Romano

0 Comments

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *