TubeOnTour #1: WesaChannel

La rubrica mensile che vi porta in viaggio tra gli youtuber


Proprio come la metropolitana di Londra, conosciuta come The Tube, scarrozza i londinesi tra le stazioni della città, così TubeOnTour vi porterà in un viaggio alla scoperta dei nostri youtuber e creator preferiti, allacciatevi le cinture!

L’ospite del primo appuntamento con TubeOnTour è lo youtuber Riccardo Vessa alias WesaChannel con cui abbiamo parlato della nascita del suo canale, del rapporto con i suoi followers e del futuro di YouTube.

Mi chiamo Riccardo Vessa, faccio il vlogger e lo scrittore. Ho studiato all’Università di Bologna, la mia città, dove ho conseguito la laurea triennale in Scienze della Comunicazione e la Laurea Specialistica in Filosofia – scrive Riccardo sull’homepage del suo Patreon– Nel 2015 ho aperto un canale YouTube che ho chiamato WesaChannel e dal 2017 ho deciso di correre il rischio di farne il mio lavoro. Che cos’è WesaChannel? Semplicemente, è una finestra sul mondo dal mio punto di vista, una visuale che condivido con tutti come proposta e invito al ragionamento critico sulla realtà che ci circonda“.

Com’è nato il tuo canale WesaChannel e come mai si chiama così?

Il canale si chiama così non per una ragione particolare, Wesa era semplicemente il nomignolo che mi davano i miei amici e quindi l’ho usato così in modo molto informale. Il canale è nato per il desiderio di fare filosofia che penso sia legato all’applicare quello che si è studiato piuttosto che a ripeterlo semplicemente.

Quanto il tuo percorso di studi ha influito sulla tipologia dei video che proponi e anche sull’idea stessa di aprire il canale?

Il mio percorso di studi influisce sulla tipologia dei video per il fatto che la mia formazione necessariamente fonda quello che dico e quello che penso. L’università ha a che vedere con l’apertura di un canale su YouTube anche perché non è facile come laureato in filosofia inventarsi qualche cosa, quindi questa tipologia di studi universitari ti costringe, anche in senso negativo, ad essere molto creativo dal punto di vista lavorativo.

Prima di girare un video come ti prepari e documenti? Questo è un tema che a noi come redazione interessa molto perché spesso è difficile trovare informazioni corrette e capire di quali fonti fidarsi.

Dipende molto dai video, alcuni sono strettamente legati a notizie di attualità, altri invece sono magari un po’ più personali e meno legati al dato di fatto. Quando devo commentare una notizia faccio un’ora e mezza/un paio d’ore di navigazione online sui siti che ritengo più affidabili e mi faccio un’idea generale, a volte anche altri youtuber sono una fonte. Tra i siti internet e i quotidiani online che consulto maggiormente ci sono il Post, il Sole 24 Ore, Valigia Blu, l’Internazionale, Vice, il Tascabile, The Verge che è un sito americano e l’Economist. Tra gli youtuber italiani sicuramente Breaking Italy è un riferimento per quanto riguarda l’analisi dell’attualità, lui fa più informazione e io più critica, però si il suo canale lo prendo molto in considerazione.

Come scegli di solito gli argomenti dei video?

Cerco più che altro di girare un video quando ho qualche cosa da dire, quindi il criterio aureo è tacere quando non ho nulla che mi sembra interessante da dire oppure quando le cose che magari vorrei dire sono già state dette da altri. Per il resto cerco di trovare argomenti o eventi dell’attualità che possano rappresentare uno strumento per un discorso un pochino più ampio, non mi interessa commentare il fatto in sé, quanto invece spiegare come il fatto si ricolleghi a ragionamenti morali o filosofici.

Guardando i tuoi video la cosa che mi ha colpito molto è la scioltezza con cui riesci a parlare di un determinato argomento quasi come se avessi un testo scritto da seguire e da leggere. Come ci riesci?

Il video magari non viene bene al primo tentativo, quindi in ogni caso si tratta di, a volte, ripetere un discorso che man mano si affina. Per avere un video pronto e di cui sono soddisfatto a volte ci può volere mezz’ora e a volte anche tre o quattro ore. Poi anche qui torna l’esperienza universitaria nel senso che gli esami orali di filosofia assomigliano molto a come faccio i video perchè quando devi preparare un esame non è che puoi cincischiare, il discorso deve essere bello fluido e alla fine il canale rispecchia un po’ questo.

Che rapporto hai con i tuoi followers, anche con quelli con cui hai creato una community più ristretta su Patreon? (n.d.r Patreon è una piattaforma di crowdfunding utilizzata dai creativi per finanziare un proprio progetto grazie alle donazioni dei loro followers o patron).

Ho un rapporto molto buono nel senso che io tendo ad essere selettivo a mia volta nei loro confronti, così come il follower decide di seguirti anche io cerco, tra virgolette, di fare un tipo di prodotto che a sua volta seleziona. Con Patreon sono riuscito a creare una community di persone molto in gamba con cui ho un sacco di feedback, ho un sacco di confronti e di approfondimenti. Man mano che gli iscritti al canale crescevano, era diventato impossibile gestire e interfacciarsi realmente con chi ti segue perché i commenti e i messaggi privati che arrivavano erano troppi. Il Patreon serve anche per creare una community molto interessata e molto attiva che ti arricchisce mentre tu le dai quei feedback che vorrebbe avere da te.

La community su Patreon ti permette, come dicevi nel video di presentazione, di avere più libertà nella creazione di contenuti rispetto a quelli che proponi su YouTube.

Assolutamente si, la cosa che mi piace del Patreon è che racchiude le persone che sono veramente appassionate di quello che faccio e questo mi consente anche di creare per loro video e contenuti che non hanno nessuna esigenza da un punto di vista dell’attualità. Il Patreon è utile se voglio fare un approfondimento, se voglio fare un discorso su un tema assolutamente di nicchia oppure se voglio proseguire un discorso che magari ho già inserito in un video e quindi sarebbe stucchevole se lo proseguissi sul canale. Questa community ha una logica totalmente diversa rispetto a YouTube: YouTube si lega alle tendenze, invece Patreon è un prodotto a pagamento quindi si presume già che chi è lì abbia un interesse nei confronti di quello che tu dici indipendentemente dal tema.

Patreon ti serve anche per avere un sostentamento a livello economico e mantenere la tua attività indipendente e non legata ad un’agenzia?

Diciamo che il supporto economico è quello che fonda e consente l’indipendenza di pensiero e questa è la cosa più importante perché per quello che faccio non sarei credibile se fossi legato a delle priorità che non sono le mie. Il prodotto che porto su YouTube è basato su un approccio molto personale e libero, anche la scelta di tacere quando non ho nulla da dire è una cosa che ti puoi permettere se te la puoi permettere e Patreon ti consente di essere libero e indipendente e di non dover sottostare a dei compromessi che in realtà poi finiscono per rovinare i contenuti che porti sulla piattaforma.  

Tra i tuoi video qual è quello che ha raggiunto il maggior numero di visualizzazioni e perchè secondo te?

Ce ne sono un paio, feci una live con Luis che è stata molto vista e il motivo è semplice: lui è un creator molto popolare. In generale ottengono un buon numero di visualizzazioni i video sulla politica, ad esempio quelli in cui quest’estate parlavo del crollo e del cambio di governo. Considera che le visualizzazioni sono molto legate al tema caldo, quindi posso aver magari parlato in un video della trasmissione di Adriano Celentano quando fece quel cartone animato. Il criterio delle visualizzazioni non è qualcosa che è legato alla qualità del contenuto purtroppo, quindi quelli più visti non sono i video di cui sono più orgoglioso e fiero, sono semplicemente i video che del tutto casualmente hanno incontrato qualcosa che in quel momento interessava tantissimo al pubblico. Proprio per questo sul canale ho creato una playlist che ho chiamato video migliori, migliori ovviamente secondo me, che sono quelli più rappresentativi del canale.

In base a quello che mi stavi dicendo adesso cioè che alcuni tuoi video che hanno raggiunto un buon numero di visualizzazioni parlano di politica e visto che molte persone si informano proprio guardando questi video, hai mai pensato alla possibilità che la tua influenza e la community creata attorno a te possano tradursi in un impegno politico o in un’altra attività magari slegata da YouTube?

Per quanto riguarda la politica io cerco sempre di predicare la non appartenenza. Ho girato video sulla politica e sulla democrazia in cui ho cercato di dare la mia prospettiva critica ma assolutamente non partitica, non è qualcosa che mi interessa. Sicuramente con i miei video e ovviamente ogni volta che una persona si rivolge ad un’altra la influenza quindi in qualche modo siamo tutti influencer, più hai persone che ti seguono e più lo sei e questo significa che puoi cambiare qualcosa. In ogni caso non ho mai pensato al canale come qualcosa di finalizzato ad un movimento pratico o a qualcosa di fattivo, preferisco instillare in chi mi segue l’indipendenza di pensiero e lo spirito critico e poi ognuno ne faccia ciò che vuole, non voglio avere un canale seguito soltanto da persone che la pensano in un certo modo o soltanto da persone che la pensano come me. Un’altra cosa che mi piace è proprio avere un sacco di persone che mi seguono che non sono d’accordo con me ma che hanno piacere di ascoltarmi e quindi preferisco fare il grillo parlante piuttosto che il Beppe Grillo.

In quanto youtuber, come si svolge una tua giornata tipo?

Dipende perché non giro un video al giorno, quindi di base cerco di tenere viva l’abitudine di leggere libri che è una cosa molto difficile oggi con tutta l’informazione digitale a cui siamo sottoposti. Chiaramente le prime due ore della giornata le passo ad informarmi su quello che è successo, se ci sono spunti su argomenti seri e meno seri, se qualcosa funziona allora posso pensare di lavorare al video, considerando che lo pubblico alle 12.30, alle 12 il video l’ho finito, quindi questa è la mia routine di base.

In passato hai scritto anche alcuni ebook, hai in mente qualche altro progetto come ad esempio la scrittura di un libro vero e proprio?

Per quanto riguarda i libri ho ricevuto delle proposte da parte di editori, ma sono piuttosto scettico rispetto al pubblicare con editori piccoli o comunque non abbastanza grandi da risultare migliori dell’autopubblicazione che ho utilizzato per gli ebook. Se devo pubblicare con un editore e le copie che vendo sono dovute al mio pubblico allora tanto vale che me le pubblichi da solo, quindi un eventuale progetto editoriale sarebbe legato anche ad un editore importante che faccia la differenza rispetto a quello che posso già raggiungere io. Per il resto in realtà il mio progetto è semplicemente quello di proseguire, di essere riconoscibile come una voce indipendente e personale, la crescita poi viene da sé, l’importante è avere un buon rapporto con quello che si produce poi inviti e conferenze arrivano ma anche su quelli io sono molto selettivo perché voglio assolutamente difendere il tempo della lettura, non sono uno di quelli che pensa a YouTube come il trampolino di lancio per, YouTube è già un’attività da sola che per me è importante, poi quello che viene lo si guarda con molta selettività.

WesaChannel

Come ultima cosa volevo chiederti rispetto a Facebook e Instagram, credi che YouTube possa comunque sempre mantenere lo spazio che ha oggi e continuare ad attirare i più giovani?

YouTube è molto seguita dai giovani e dai giovanissimi, se tu vai a vedere le tendenze YouTube fa in modo di avere una copertina dedicata ai giovanissimi a cui Google tiene tantissimo. YouTube è una piattaforma molto varia nella quale trovi contenuti per i bimbi e trovi anche contenuti per chi ha voglia di approfondire o di informarsi ecc. Quindi in questo senso è un buon modo di attirare e incontrare un pubblico giovane senza necessariamente dover scendere ai compromessi di un Instagram o ancora peggio di un Tik Tok che adesso va molto di moda. Su YouTube si trovano prodotti ultra commerciali o molto molto infantili e sai mai che un frequentatore giovane un pochino alla volta girando la piattaforma non si imbatta in contenuti diversi e di maggior approfondimento. Quindi in questo senso è una piattaforma che ha dimostrato secondo me di essere molto molto forte, altre piattaforme ad esempio Instagram, sono molto difficili da utilizzare per creare contenuti interessanti, ci riescono i divulgatori come Bressanini o la Mautino che hanno, come si può dire, hackerato la piattaforma nel senso che usano le stories per fare divulgazione, ma questo non è il mio caso perchè se io ho qualcosa da dire tanto vale per me fare un video quindi preferisco comunque YouTube. Poi si va verso una piattaforma come Tik Tok che per me è inavvicinabile in quanto persona che vuole portare dei contenuti, però si YouTube si difende bene a differenza di Facebook che è sempre più la piattaforma delle polemiche e degli insulti fra adulti anche molto agèe.

Ringraziamo Riccardo Vessa per la disponibilità e vi diamo appuntamento tra un mese con il secondo capitolo di TubeOnTour. Vi lasciamo di seguito alcuni link utili per seguire Riccardo e non perdersi nessuno dei suoi nuovi video.


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