Netflix ha rivoluzionato il mondo, attenti però non è tutto oro quel che luccica. In uno scenario non apocalittico, bensì contemporaneo, in cui ogni anno nuove piattaforme di streaming vengono lanciate aprendo la concorrenza e frammentando sempre più la clientela e i cataloghi di titoli disponibili, mentre quelle già sulla piazza da un po’ alzano i prezzi senza rilasciare nuovi format di successo e togliendo la possibilità di un periodo gratuito di prova, non è un mistero capire il perché il mese scorso le azioni di Netflix a Wall Street siano crollate per la prima volta da quando è quotata. È possibile che in questo oscuro e caotico miscuglio di offerte vi sia un raggio di luce che potrebbe irradiare l’universo? Sì! Il suo nome è Viki.com
Viki.com è una piattaforma di streaming gratuito diversa dalle altre, sia per contenuti che per filosofia. Con base in California e comprata successivamente dalla giapponese Rakuten TV, offre un catalogo di drama e film di origine orientale: Cina, Corea, Taiwan e Giappone, tutto il meglio di questi quattro grandi paesi sullo schermo. Urge una delucidazione: che cosa sono i drama? I drama sono fiction romantiche, horror, poliziesche, sci-fi, … di ogni tipo insomma, trasmesse dalle principali emittenti televisive nazionali. Sono spesso storie tratte da anime, manga, webtoon e riscuotono successo anche grazie alla partecipazione di cantanti J-pop, K-pop, idol maschili e femminili, star in generale che alzano l’audience.
Recenti statistiche hanno rivelato che il 73% di user è di genere femminile e il 65% è di età inferiore a 34 anni. Il K-pop è, come sempre più spesso sta accadendo in qualsiasi settore, trascinatore di orde di fan che non vogliono perdersi una qualsiasi comparsata del bias (così si definisce il proprio membro preferito in un gruppo k-pop) in un drama o non possono fare a meno di guardare tutti i reality accattivanti a cui i loro beniamini partecipano costantemente.
Le pubblicità occasionali permettono alla piattaforma di fornire un servizio di streaming legale e gratuito, stessa logica su cui si basa VVVVID, la piattaforma italiana di streaming gratuito di anime e film giapponesi e non. Nel caso in cui non si volesse essere interrotti nel bel mezzo di una scena di un primo bacio che si aspetta da 37 episodi da 45 minuti ciascuno, vi è la possibilità di sottoscrivere due diversi abbonamenti: il VIKI PASS BASIC a 2.99 euro a mese, che permette di vedere gli episodi in santa pace in HD e anche sulle smart tv, e il VIKI PASS STANDARD a 4.99 euro a mese, a cui si aggiunge la possibilità di non dover aspettare ogni settimana il caricamento di uno o due episodi, ma tutti diventano immediatamente disponibili e pronti per una maratona alla Netflix and chill. Per entrambi c’è anche un periodo di prova di sette giorni.
Per ora sembra una normalissima piattaforma come le altre, dove sta la novità? Sta nell’approccio. Tutti i programmi disponibili sono interamente sottotitolati dalla comunità di iscritti, senza nessun costo per la compagnia. Alcuni utenti si raggruppano online per imparare meglio le lingue, aiutando e contribuendo al benessere della comunità. Accedendo alla parte della piattaforma LEARN MODE, si possono imparare cinese, coreano, e giapponese attraverso dei dual English e altre lingue subtitles, cercando parole e frasi spiegate in altre lingue. Perché non c’è modo più facile di apprendere una lingua che attraverso film e serie tv, è scientificamente provato.
Ultima chicca: durante i programmi è possibile commentare in tempo reale e leggere gli spontanei, spesso divertenti, commenti degli altri utenti che passano nella parte alta dello schermo. Così sì che ci si sente davvero legati da una passione comune.
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